rana verde, uomo nero

La rana resta esposta, la direttrice del museo anche (benché in seconda linea, «coperta» com’è stata dal consiglio di amministrazione).
Aderisco volentieri all’idea di Malvino, di cui apprendo attraverso Danilla.
Lo faccio perché, al di là delle opinioni vibranti che si contrappongono a casa di Giulio Mozzi e a casa di Malvino, mi è piaciuta la dinamica della vicenda: pezzi di mondo, anche tremendamente autorevoli, che tentano di far pressione a modo loro; pezzi di mondo (la direttrice e il consiglio di amministrazione del museo) che fanno il loro lavoro e ne assumono la responsabilità.
Di questi tempi è raro.

E già che ci sono, dico anche che il discorso di Obama m’è piaciuto. Nonostante il fatto che avrei preferito Hillary.
McCain – dice – da vent’anni non fa che seguire la «screditata filosofia repubblicana» del «dai di più e di più a coloro che già hanno la massima parte delle ricchezze, e mettiti a sperare che i rivoletti di prosperità colino giù a vantaggio di tutti gli altri».
Mi sembra un concetto più coraggioso di quelli che esprime Veltroni.