del vero, del falso e del niente

ombre_farmaceutiche«Non basta dunque il racconto di un fatto in sé per comprenderlo. Il fatto in sé diventa trasparente soltanto se si rendono accessibili e trasparenti i nessi, le relazioni, i conflitti che vi sono contenuti. Privato della sua trama, delle sue relazioni con il passato e con il futuro, il fatto deteriora a immagine, a spettacolo e dunque è vero perché il fatto è lì sotto i nostri occhi; al contempo, è falso perché è stato manipolato».

«Se – tra soppressioni, omissioni, menzogne – si abituano le persone a questa confusione inducendole a credere che nulla sia vero in se stesso e che ogni cosa può diventare vera o falsa per decisione dell’autorità e con l’obbedienza dei tiggì, si nientifica la realtà; si distrugge l’opinione pubblica; si sterilizza la coscienza delle cose; va a ramengo ogni spirito critico».

Le citazioni vengono da qui.
A me sembra che siano purtroppo in consonanza con questa cosa che ho scritto io: «È come se in tutto questo fosse scomparsa la possibilità di dire la verità. Io so che “verità” è un concetto filosoficamente molto complicato. Però se una legge è stata o no abrogata è certamente un fatto che può essere definito e descritto secondo le categorie semplificate di vero/falso.
Ma questo, ora, è diventato impossibile».