il bue dice cornuto all’asino

Una piccola cosa.
Copio l’Ansa, e mi piace invitare chi passa di qua ad assaporare ogni singola parola, ogni tono, ogni sottinteso:

Il rischio da evitare, sarebbe stato però l’avvertimento del Cavaliere, è che vinca un certo qualunquismo per cui il messaggio che passa è che i politici siano tutti uguali e tutti truffatori. Un rischio, osservano nel Pdl, che potrebbe tradursi in una scarsa affluenza alle urne oppure in un exploit di partiti come l’Italia dei Valori oppure, al Nord, la Lega.

Se me l’avessero riferito e non l’avessi letto con i miei occhi non avrei mai potuto credere che in un unico periodo, per giunta attribuito a Berlusconi, avrei potuto trovare, tutti insieme in una volta sola:
– il patetico uso dei condizionali;
– l’avvertimento di Berlusconi contro il qualunquismo (mio dio: l’avvertimento di Berlusconi contro il qualunquismo! Lui!);
– la menzione alla possibilità che la gente consideri i partiti tutti uguali e tutti truffatori;
– la necessità di scongiurare l’astensione;
– e il timore del voto pretesamente massimalista.

Lui, Berlusconi, che impreca contro il qualunquismo.
Lui, Berlusconi, che cerca di dirsi persuaso che la politica sia una cosa nobile.
E soprattutto: lui, proprio lui, giusto lui, esattamente lui, che dopo averla portata al governo, nelle giunte regionali, dopo averla incoronata, adesso teme l’avanzata della Lega.
Cose da pazzi.