diamanti in curva

foto (22)Ieri Merlo a dire che questi secessionisti veneti in fondo non hanno neanche le palle, e che paura vuoi che facciano: al massimo ci vorrebbe un infermiere.

Oggi Diamanti, a dire che, al contrario, l’inchiesta e gli arresti riducono i secessionisti a macchietta.

E sempre sullo stesso giornale, la Repubblica, che si accredita come il giornale della – per dire – sinistra.

il dovere istituzionale

Anche se i magistrati li avessero ridotti a macchietta come dice Diamanti, o al contrario li avrebbero presi troppo sul serio come dice Merlo, resta il fatto che i magistrati hanno il dovere istituzionale di proteggere un ordinamento istituzionale.

le leggi

Non solo l’azione penale è obbligatoria, e questo è di per sé qualcosa che non si può dimenticare né da sociologi né da giornalisti.
Casomai, sociologi e giornalisti potrebbero discutere la rilevanza e l’opportunità delle leggi in base alle quali i magistrati hanno il dovere di agire. Ma questa è un’altra faccenda, che né Merlo né Diamanti sembrano in questa circostanza voler prendere in considerazione.

l’ordinamento

Ma va anche ripetuto che i magistrati hanno una funzione istituzionale che si traduce nell’obbligo di intervenire quando accada o rischi di accadere qualche cosa che sia contrario all’ordinamento.

complessità vs ‘macchietta’

I magistrati hanno il compito di tenere in considerazione la complessità del fenomeno di cui si stanno occupando, certo: ma nel momento in cui ci siano da prendere le decisioni finali, attraverso gli strumenti messi a disposizione dai codici: richiesta di rinvio a giudizio, attenuanti, aggravanti, proscioglimento, assoluzione.

leggiamo

E ora, giù a vedere cosa dice con Diamanti.

«L’inchiesta dei magistrati di Brescia contro gli indipendentisti veneti», scrive, «può avere effetti pericolosi. Almeno quanto le iniziative e i comportamenti perseguiti. Perché, al di là del merito delle indagini, ***rischia di ridurre a caricatura*** un fenomeno complesso e fondato, che supera i confini della regione».

caricatura

Scusa, Diamanti.
Caricatura?
Rubare una confezione di carne ti porta in galera: qualcuno se ne sente rassicurato, altri si indignano.
Costruire un carro armato con uno specifico scopo, invece, non dovrebbe portarti in galera, perché «rischia di ridurre a caricatura un fenomeno complesso e fondato».

complessità…

Anche le Br erano, credo, un fenomeno complesso e fondato.
Anche l’IRA.
Anche i No-Tav.
Anche il furto di una confezione di carne è un fenomeno complesso e fondato: implica un’enorme quantità di considerazioni sociologiche, e storiche, e contestuali, e politiche.

e differenze..

Perché di fronte agli arresti di ladri di carne, di esponenti Br vecchie e nuove (ammesso che quelle nuove esistano), ad arresti di membri dell’IRA, e – soprattutto – di fronte agli arresti di militanti contrari alla Tav non spendiamo le stesse parole?

Perché, pur verificandosi anch’essi sul fondale di questioni complesse e fondate, questi arresti non rischia(va)no di «ridurre a caricatura» (è la parola «caricatura» ciò che non riesco a capire) «un fenomeno complesso e fondato»?

quattro gatti

In cosa consiste la differenza?
Nell’estensione del fenomeno?
Ma se è così, allora: perché un fenomeno o un’idea si estendono?
O, al contrario: perché *non* si estendono?
Perché le nuove Br sono – boh – quattro gatti e i cittadini secessionisti del Veneto sono quarantaquattro?

44 gatti

Se la risposta è – come sembra di capire proseguendo nella lettura di Diamanti – che i cittadini secessionisti del Veneto sono quarantaquattro perché hanno le loro buone ragioni, e anzi hanno le loro buone ragioni tutti i cittadini secessionisti d’Italia, perché queste loro buone ragioni non si sono mai tradotte in proposta politica, ma solo in carrarmati veri o finti?

l’esclusione

Se i cittadini secessionisti del Veneto, invece che quattro, sono quarantaquattro gatti se non addirittura la maggioranza di cui dice Demos per il fatto che hanno le loro buone ragioni, perché quel che hanno prodotto negli anni in cui sono stati al governo sono state leggi che, comunque la si pensi, hanno in comune un tratto fondamentale, ovvero l’«esclusione» e la difesa di uno spesso immaginario benessere? (Io non vedo come vivere in mezzo all’inquinamento, tanto per dirne una, possa incrementare il mio benessere).

serietà

Diamanti ci sta dicendo che il problema creato dagli arresti non è quello di prendere troppo sul serio quello che queste persone erano intente a progettare e fare, ma – al contrario – quello di prenderlo troppo *poco* sul serio:

«… è rischioso, oltre che superficiale, svalutare le tensioni indipendentiste espresse dal Veneto».

«… l’immagine pubblica proiettata dalle inchieste giudiziarie, oltre che dal profilo approssimativo e improbabile dei presunti cospiratori, ***banalizza*** le tensioni e le rivendicazioni che covano nella società veneta».

legittimità e legittimazione

Questa è curiosa assai.
Prendere sul serio – invece di ignorarla – una cosa che è contraria all’ordinamento non è il risultato di una scelta giudiziariamente legittima (poi si vedrà come va l’inchiesta, ma intanto, fino a che l’azione penale è obbligatoria, l’indagine è certamente legittima), ma – toh – un modo per buttarla in caricatura.

A me pare incredibile.

vittime

Diamanti – nel suo solito stile sincopato dall’abbondanza di punti – scrive anche che

«il 71% dei veneti è convinto che “i cittadini di questa regione lavorano e danno molto più di quel che lo Stato restituisce loro” (Demos, aprile 2013). Mentre il 75% dei veneti intervistati (Demos, novembre 2013) si dice d’accordo con l’idea, ***sicuramente inquietante***, che oggi sia “necessario proclamare uno sciopero fiscale perché le tasse sono insopportabili”».

si deve dare di meno

Ora, posto che i sondaggi abbiano un valore di cui dobbiamo tener conto senza prima preoccuparci del modo in cui essi sono costruiti e somministrati, mi viene da dire una cosa: a Diamanti pare «sicuramente inquietante» che i cittadini del Veneto vogliano proclamare uno sciopero fiscale; ma Diamanti niente dice di quella propensione al vittimismo (toh. Come i terroni) che spinge il «71% dei veneti» a sostenere che «i cittadini di questa regione lavorano e danno molto di più di quel che lo Stato restituisce loro».

che colpa abbiamo noi?

A me fa già specie così.
Ma voglio aggiungere questo: che a far credere ai veneti che loro «lavorano» più degli altri e «danno» più degli altri sono statistiche e giornalisti che su quelle statistiche non hanno alcun controllo (a parte i casi in cui facciano parte dei gruppi che organizzano i sondaggi, e immagino che casi simili esistano, anche se non me ne vengono in mente), né vogliono/possono avere alcun controllo.

potenzialità eversiva

Ma dico di più: anche se questo fosse vero, il problema non sarebbe – forse – che quest’affermazione ha un peso potenzialmente eversivo della quale la politica e il giornalismo (oltre che la magistratura, direi) dovrebbero occuparsi non per assecondarla, ma per combatterla, pena il rischio di guerra civile?

i casi sono due

Perché, Diamanti: delle due l’una.

O l’inchiesta li fa diventare macchiette quando macchiette non sono, e dunque sono pericolosi, e dunque la magistratura dovrebbe occuparsene.

O l’inchiesta li fa diventare macchiette quando macchiette non sono, e dunque bisognerebbe:
a) lasciar correre il piano giudiziario perché questa è gente che coi carrarmati in fondo sta solo facendo politica, e
b) correre ai ripari sul piano politico perché essi, i separatisti, colgono il problema dell’«indipendenza dei cittadini rispetto allo Stato e alle istituzioni», e dunque pensare che varrebbe la pena di smembrare lo Stato.

smembrare lo stato?

Anzi, ora che ci penso: lasciare ogni regione indipendente rispetto allo Stato e alle istituzioni.
Anzi: lasciare ogni provincia indipendente rispetto allo Stato e alle istituzioni. No: le Province non ci sono più; in realtà ci sono ancora ma non fa niente, è come se non ci fossero più.
Allora: lasciare ogni comune indipendente rispetto allo Stato e alle istituzioni.

non esattamente…

E invece cosa dice, invece, Diamanti?
Facciamo attenzione.
Dice che il problema è l’indipendenza del cittadino.
Dunque, riformulando: la soluzione è lasciare ogni cittadino indipendente dallo Stato e dalle istituzioni.

privatizzare lo stato?

Cosa può voler dire, questo, politicamente?
Significa qualcosa?
Significa che va privatizzato lo Stato?
Che fra il cittadino e lo Stato non si deve frapporre nessuno, e che dunque non è possibile alcuna democrazia rappresentativa?

Detta così si capisce un po’ meglio che quel che scrive Diamanti non ha senso?