specchietti moralisti per allodole pigre

Sul Corriere.it, qui, Aldo Grasso giudica inappropriata l’allegria di Milly Carlucci durante la trasmissione Rai che andava in onda mentre «era in corso la tragedia della Costa Concordia».

Sulla Stampa, qualche giorno fa, a proposito delle vacanze alle Maldive di Casini, Rutelli e Schifani, Gramellini – qui – sosteneva che

Chi può ancora far festa deve almeno avere la delicatezza di divertirsi sotto traccia.
In questo momento l’ostentazione è il peggiore dei vizi.

Ognuno di noi ha la propria vita, e vive situazioni diverse da quelle degli altri.
Io non posso andare in vacanza alle Maldive, ma so bene che esistono persone che possono andarci quando vogliono.
In compenso, io ho la possibilità di fare cose che molte altre persone non possono fare; che so: andare a Dublino un paio di giorni.

Chi non ha casa e legge di me può ben considerarmi privilegiata.
Questo significa che se io parlo del mio prossimo paio di giorni a Dublino commetto un’azione irrispettosa verso chi non si può permettere quel viaggio?

No, mi si dice: il fatto è che «loro» vanno alle Maldive coi «nostri» soldi.
Io non so se i soldi sono «miei», o «nostri»; e per sostenerlo vorrei le prove. E in ogni caso, non risulta che Gramellini si arrabbi perché «i soldi sono nostri», ma perché ci vuole la «delicatezza di divertirsi sotto traccia».

Quanto alla Carlucci, il suo mestiere è fare quelle trasmissioni.
Perché quelle trasmissioni non sarebbero dovute andare in onda quando «era in corso la tragedia della Costa Concordia», e invece possono andare tranquillamente in onda quando «è in corso» un’altra tragedia di qualche altro tipo?
Cos’è che fa la differenza?
Il numero di morti?
Il fatto che ne siamo a conoscenza?

Si sta creando un’ipocrita ortodossia della sobrietà e del «limite» che rifiuta di affrontare i nodi e si dedica alle questioni di galateo e di buona educazione.

Per esempio: «nostri» o no che siano i soldi con cui Casini e gli altri se ne sono andati alle Maldive, cosa pensiamo del tema politico della redistribuzione del reddito?
Non è forse questa la vera questione?
Non è forse, tutto il resto, uno specchietto per allodole stupidelle?