silenzio

È l’età, mi dico. Dev’essere l’età che mi fa sentire tutta la stanchezza di far fronte alle cose che fanno parte della vita. Mi guardo intorno, e mi sembrano tutti pieni di forza, di energia, di propulsione. Forse quest’impressione la do anch’io. Eppure, sono sempre di più i momenti in cui mi sembra di non essere in grado di fare più niente, di dovermi mettere a letto e dimenticare che ci sono le scadenze delle bollette, gli adempimenti burocratici, le fatiche da fare; che devi ascoltare le idiozie delle persone cattive, avere a che fare con le alzate d’ingegno di un figlio geniale che vuole male a se...

diamoci del lei

Perdere la madre ti fortifica e ti rende più fragile. Come tutte le cose che non si possono affrontare in altro modo se non con la capacità di adattamento, il venir meno di un ancoraggio così solido nel passato ti costringe a prendere atto che ce la stai facendo lo stesso. Non è una grande...

treccine e diavolett...

Una delle cose più emozionanti che mi capitino nella vita è essere sorpresa da me stessa. Proprio nel momento in cui penso di essermi diventata prevedibile, ecco che compare un diavoletto nuovo. Spesso – quasi di regola – è un diavoletto che mi sorprende per il suo coraggio. Ieri sera,...

orridi «anti-casta»...

Il ministro Orlando fa una grandissima concessione ai magistrati: Ho dato una disponibilità a riconoscere una specificità che riguarda la magistratura e da questo confronto potrà venire fuori qualcosa che si può anche tradurre in un emendamento. Repubblica online titola così: Nel pezzo...

excludo, clusi, clusum, ere

Mentre aspetto di dover richiudere la finestra da un momento all’altro per l’ennesimo temporale monsonico, ho realizzato che da un po’ di tempo sto pensando due o tre cose che mi fa piacere lasciare scritte qui. A volte c’è come bisogno di mettere un punto, o di tirare una riga, fare le somme e ripartire da quel conto lì. A me, perlomeno, capita così. sul dibattito/non dibattito Sottotitolo: eh, ma è troppo comodo parlare soltanto con chi la pensa come te. Su Facebook ho postato ieri la foto che metto qui sotto (cliccare per vederla più grande): Fra le persone che hanno commentato, Giuseppe Lorenti dice: Ciao...

legge 40, sentenza e ricatto

Notizia: la Corte costituzionale ha riconosciuto l’illegittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa nei casi di infertilità assoluta. Cos’è la fecondazione eterologa: è il ricorso alla donazione di gameti esterni alla coppia (ovociti, spermatozoi o entrambi) per ottenere una fecondazione in vitro e il trasferimento nell’utero di una donna ricevente [definirlo «impianto» significa non avere capito come funziona la fisiologia della riproduzione] dell’embrione o degli embrioni (in genere, al massimo due) che dovessero essersi creati, e dovessero essere sopravvissuti a tre-cinque giorni di...

i down, le donne, l’aborto e la felicità

Mi è capitato, passeggiando su Twitter, di imbattermi in un video. È quello che c’è qui sopra. (Questo era ieri. Oggi, puntuale, arriva anche Repubblica, con il suo «tema caldo»). Si intitola ‘Cara futura mamma’. L’associazione che si chiama Coordown spiega che il video è la risposta all’email di una donna. Questa mail qui: Sono incinta. Ho saputo che mio figlio ha la sindrome di Down. Ho paura: che genere di vita avrà il mio bambino? Nel video, alcuni ragazzi Down di varie età spiegano a questa donna, su una dolce musica di pianoforte, che non deve avere paura, perché un figlio con la sindrome di...

camminare

A mano a mano che mi rendo più disponibile a lasciare spazio alla mia fragilità, mi rendo conto che divento sempre più inaccessibile. È un paradosso solo apparente, però. Siccome non ho più voglia di nascondere le mie debolezze, è moderatamente opportuno che io tenti di proteggere me...

emigrante

Okay. Mettiamola giù come va messa. Io sono un’emigrante. Tornerò, a Verona ho ancora una casa per la quale pago l’affitto; ma sono un’emigrante. Chi mi guarda, mi vede come un’emigrante. All’università sto sperimentando emozioni miste. A volte imparo cose...

trema’n inis (vers l’île)

Esco – e spero di non rientrarci – da un momento piuttosto lungo di difficoltà. Ho dovuto riassestare prospettive, orizzonti, aspettative, quotidianità. Sono stati anni in cui il grosso della fatica è consistito nel sopravvivere – tentando di minimizzare i danni – in un ambiente adatto alla vita come il suolo lunare, fatto salvo il fatto che la forza di gravità era di tutt’altro segno. Anche la ‘debolezza’ di gravità, ma questa è un’altra storia. In questi anni – penso siano almeno sette – ho dovuto rendermi conto di molte cose che nel tempo avevo voluto tenere in ombra, e tante consapevolezze nuove...