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01.d – la storia
E questo è, invece, il riassuntino della storia che, insieme alla presentazione e a un minuscolissimo curriculum, accompagnava il manoscritto nel suo viaggetto verso le case editrici.
«La storia non è reale, è pura fantasia. È una vicenda noir che tratta – più ancora che della ricerca di un colpevole – di un mondo che esce allo scoperto solamente grazie all’esistenza di un cadavere: un mondo di segreti, di scandali, di sgambetti, di equivoca destrezza mondana, di esercizio del potere, di ambigui intrecci emotivi.
«Ed è una storia a suo modo «generazionale»: parla di noi quarantenni esuli dalla terra della politica, delle battaglie comuni; presi dentro alla morsa in cui sta chiuso chi vorrebbe condividere e lottare con gli altri ma si rende conto che non gli resta altro destino che far parte per se stesso, alla ricerca di una specie di nuovo umanesimo in cui l’unica condivisione possibile – forse pure schizzinosa e snob – è quella che si può costruire con chi vive lo stesso orizzonte morale di riferimento.
«Il resto è solo tempo che passa, consapevolezza di una maturità anagrafica che non riesce mai a tradursi fino in fondo in stabilità esistenziale, paura delle rughe e della vecchiaia».
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