viva cavan

Questa è una bella storia irlandese.
Lunghetta, ma giuro che è bella e allegra.
In Italia io una storia così non riesco neanche a immaginarla.

È la storia del noleggio di un’auto nella contea di Cavan, su verso nord.

Il posto dove sono, a tre chilometri da Newbliss, dista una mezz’oretta dalla stazione dei bus di Monaghan – dove di fatto non esistono autonoleggi – e più o meno una mezz’ora dalla stazione dei bus di Cavan, dove c’è la Europcar.
Newbliss, però, è a metà: Cavan è a sud-ovest, e Monaghan a nord-est.

Per il terzo anno consecutivo – invece di farmi venire a prendere dal tassista Charlie alla stazione del bus di Monaghan e rimanere poi qui al Tyrone Guthrie Centre senza alcun mezzo di locomozione – avevo preso accordi telefonici con la Europcar di Cavan perché mi venissero a prendere alla stazione dei bus di Cavan, mi portassero a regolare le pratiche dell’autonoleggio al loro ufficio, mi lasciassero la macchina a noleggio per qualche giorno, e poi venissero a riprendersela a Newbliss.

Non solo: avevo anche chiesto se, qualche giorno prima del termine del mio soggiorno in questa residenza, la Europcar potesse portarmi qui un’auto, che io poi avrei restituito loro alla stazione del bus a Cavan, ripartendo infine in bus alla volta dell’aeroporto di Dublino.


Il giorno del mio arrivo sono venuti a prendermi alla stazione del bus di Cavan, come d’accordo.
Mi hanno portata in ufficio per le pratiche.
Volevo una diesel, con assicurazione completa e senza franchigie.

Okay, mi danno una Peugeot.
Salgo e faccio per partire, ma mi rendo conto che la connessione con il mio telefono non funziona.
Rientro in ufficio. Chiedo se possono aiutarmi.
Ci si mettono in due, ma niente.

Allora cambiano auto. Un’altra diesel Peugeot.
Niente, nemmeno lì. In più mi bloccano perché – dice Ciaran – «l’abitacolo è sporco, non te la posso dare».

Va bene, dico: datemi un’auto a benzina.
Mi danno una Polo.
La connessione con telefono funziona benissimo, saluto e parto.

Appena arrivo qui, la spia mi segnala che la gomma anteriore sinistra è sgonfia.
Vado a guardare, e vedo un grande chiodo infilato nella gomma.

Chiamo.
Spiego.
«Siamo da quelle parti», mi dicono. «Arriviamo».
Ciaran arriva, io mi scuso, mi sento dire che «non c’è problema, sono cose che succedono, non fa niente», toglie la gomma, la sostituisce con la ruota di scorta, porta la gomma bucata ad aggiustare a Cootehill, un paese vicino.

Frattanto prendo la macchina con la ruota cambiata e vado a Cootehill anch’io, a fare la spesa da SuperValue.

Mentre sono in coda alla cassa, Ciaran mi chiama: «Siamo qui, tu dove sei?».
«Arrivo», dico. «Datemi un quarto d’ora».
«No problem», mi dicono. «Ti aspettiamo qui al Tyrone Guthrie Centre».

Arrivo, saluto, ringrazio, ciao ciao, tutto ok, sei coperta dall’assicurazione, ci vediamo quando verremo a riprendere l’auto.

Il giorno prima di quello in cui dovevano venire a riprendere l’auto, però, chiamo e chiedo se posso tenerla un giorno in più.
«Va bene, siamo anche più comodi per venirla a prendere, se la tieni un giorno in più».

Il giorno in cui dovrebbero arrivare, però, non li vedo e chiamo. Non che debba andare da nessuna parte, ma vabbè. «Sì», mi dice il solito Ciaran. «È vero che dovevamo venire, ma veniamo domani, perché dobbiamo fare una commissione lì in zona».

L’indomani arrivano, prendono la macchina, e la mia carta di credito non viene caricata di nessun sovrapprezzo.

Domani avrebbero dovuto portarmi di nuovo l’auto, come da accordi.
Stamattina mi chiama la collega di Ciaran e dice che siccome sono da queste parti, mi stanno portando la macchina con un giorno d’anticipo.
«Bene», dico. «Son qua a scrivere, ok».
Arrivano verso mezzogiorno, firmo le carte, e vedo che i giorni di noleggio conteggiati sono quelli pattuiti, che non c’è il giorno in più.

«Ciaran», chiedo. «Ma se il giorno della partenza vi chiedessi di venire a ritirare l’auto alla stazione dei bus a Monaghan invece che a quella di Cavan, voi come sareste messi?».

A Monaghan il bus parte un po’ più tardi. Vorrei fare le cose con un po’ di calma in più. Dopo tanti giorni in questo posto, la fretta diventa indigeribile, come al solito.

«A che ora?», mi dice Ciaran.
«Alle 9.30», dico.
«Ascolta», fa. «Al limite, ti va di lasciare le chiavi della macchina alla tipa della stazione del bus di Monaghan? Non credo che potrei venire lì per le 9.30 di persona».
«Certo, sì», rispondo. «Ma come facciamo col pagamento, se non ci vediamo?».
«Non c’è problema», mi dice Ciaran: «domani ti chiamo e facciamo tutto per telefono, così mi dici anche se vuoi lasciare l’auto a Cavan o a Monaghan, okay?».