il sogno nel sacchetto

Ma che meravigliosa idea, questa di seguire le due banconote da dieci euro in giro per tutta l’Italia!

Una volta avevo pensato che mi sarebbe piaciuto da morire ripercorrere le tracce dei sacchetti di carta o anche di plastica con insegne di marchi prestigiosi: continuano a passare di mano in mano fino a ridursi praticamente a brandelli fra le dita di persone che in un negozio dove si vendono – per esempio – le scarpe di Ferragamo non sono mai entrate in vita loro…

Com’è la vita dei sacchetti? Esaurito il loro ruolo originario – portare fuori dai negozi la merce che nei negozi è stata acquistata – chi li dà a chi? Per portarci cosa?
E i sacchetti più carini vengono tenuti da conto o no? Fanno «status»? Quando una ragazzina di periferia si specchia nelle vetrine del centro, il sacchettino di Versace che le ha dato chissà chi la fa sentire un personaggio? La fa uscire per un pochino da se stessa? Le dà – come dire – la speranza del «successo»? Velina anch’io?