maroni razzista? ma dai, non scherziamo

Non volevo. Ho tentato di resistere. Volevo riuscire a non scrivere, per una volta.
Ma non ce l’ho fatta.

Sentendo queste parole non ce la si può fare.

Prendere le impronte digitali ai bambini rom, dice il ministro Maroni al Tg1 (il ministro! Quest’uomo fa il ministro! Io non riesco a crederci!), «è una misura giusta presa a tutela dei minori e per dare loro un’identità e garantire condizioni di vita decorose».

Dare un’identità, Maroni?
Pensi che ci sia bisogno di te, per dare un’identità a un piccolo essere umano?
Ma lo sai o no che i bambini rom ce l’hanno già, la loro identità e non hanno nessun bisogno che glieli imponga tu, un nome e un cognome?
Vuoi forse tatuarglieli sulle braccine, il nome e il cognome?

Le critiche, dice lui, «sono immotivate e fondate su pregiudizi e scarsa conoscenza della verità».
Beh, Maroni: escludo che tu ti riferissi a me.
Ma se per caso fosse, sappi che non ti è consentito di giudicare immotivate le mie critiche. I miei motivi, Maroni, io ce li ho.
Se c’è uno che fa finta di avere altri motivi, e non quelli orribilmente razzisti, quello sei tu.

E a proposito, Maroni: dopo che uno dei tuoi pretoriani sarà andato a prendere le impronte digitali dei bambini, come credi che nelle loro famiglie si potrà mai parlare di noi italiani?
Con quale serenità?
Ti rendi conto o no che questi bambini cresceranno necessariamente nell’odio verso di te – e questo vabbè, te lo sei voluto tu – e verso di me (che non lo vorrei) e verso tutti gli italiani?
Riesci a immaginare i discorsi che faranno a cena?
Riesci a immaginare che fottuto futuro di violenza stai preparando nelle nostre città?
Quando questi bambini saranno grandi, credi che non ce l’avranno, il legittimo desiderio di trattare a pesci in faccia quelli che li han fatti sentire dei vermi schifosi prendendo loro le impronte digitali a tre anni, quando portavano ancora il pannolino?

Lascia che te lo dica, Maroni: se queste cose non le capisci è proprio molto, molto, molto grave.
Tanto tanto.
Gravissimo.