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saluti dalla campagna
Ieri guidavo per una strada di mezza montagna tra Veneto e Friuli.
Una donna in auto ha incrociato un uomo su un trattore e ha sollevato una manina facendola vibrare ampia e vezzosa per dargli un saluto.
Lui ha risposto molto sobriamente, e così ho pensato che non avevo assistito a un saluto fra padre e figlia, perché i gesti erano incongrui.
Mi è sembrato – posso sbagliare – un saluto fra compaesani.
E mi è piaciuto.
In città non ci si saluta così.





Scrittrice e giornalista, ho lavorato per oltre vent'anni nei quotidiani, dimettendomi in agosto 2012 da un contratto a tempo indeterminato.
Ho scritto il noir
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