luoghi inadatti alla vita

Mare. Penso di aver bisogno del mare, di vederlo e di sentirlo.

Io, cittadina da sempre e da sempre resistente alla retorica della naturalità (che mi sembra più sintetica del polipropilene), sto sviluppando un’acuta consapevolezza del fatto che le città sono luoghi inospitali e inadatti alla vita.

Da un po’ di tempo vado al lavoro a piedi, perché il giornale ha cambiato sede.

E attraverso strade con auto, persone che corrono, luci, rumori, puzza di gas di scarico, fretta, grigio, negozi, auto, biciclette, rumori, nuvole di fumo, rumori, puzza di gas di scarico, persone che corrono, rumori, persone che corrono…

Io no he abbastanza.
Dev’essere una questione di età.
O una questione di ritorno alle basi.