muscoli e cervello (e tette)

Eccomi a scuola.
La receptionist che sembra ogni anno più giovane, Ann.
La tipa della segreteria che sabato, alla cosa dei due scrittori, ha finto di non avermi visto. Bella donna, aria seria e occhiale, tacco e gonna stretta. Penso che la si possa trovare di quel sexy professoroso che attizza molti cresciuti a pane e Fenech.
Eithne, la direttrice, che ha vissuto quattro anni a Verona.
E Declan.
Il mio nuovo insegnante.
Maniche corte e c’è un freddo cane.
È super-palestrato, e le maniche corte avrebbero anche un loro perché, se io non avessi la puzza sotto il naso.
Invece ce l’ho.

L’altra insegnante sarà Angelina.
Le differenze di cultura a volte tradiscono, ma tenderei ad escludere che con un nome così l’insegnante possa essere palestrata anch’ella. D’altra parte, come combattere questi luoghi comuni quando non esiste neanche un’attrice bella e palestrata e giovane e strafi** che si chiama Angelina e, magari, la butto lì, ha sposato un attore?
Son problemi.

Prima che potessi pubblicare il post, Declan è entrato per la lezione.
Beh. Il preconcetto che vale per le donne vale anche per gli uomini, mi tocca dire.
Lesson number one: il muscolo non sottrae energie al cervello, esattamente come succede con le tette o con le altre attrattive variamente allocate sul corpo di una donna.

Lesson number two (or one point one): muscolo, tette e altre attrattive non danno, però, neanche intelligenza in più.

Dice: lo sappiamo benissimo.
Sì, giusto.
Ma di questi tempi insistere sul punto non fa male.
Quale punto non sto certo qui a precisarlo.

Okay.
Ho mangiato una frittatina e un po’ di broccoli, bevuto un decimo del rovente caffè americano che somministrano alla canteen.
Adesso toilet, poi Angelina.
Poi comprerò lo spray impermeabilizzante per le scarpe.
Oportet ut.
Poi comprerò il paracetamolo.
Per i giramenti di testa non c’è niente.
Forse solo una vacanza vera, tu e il rumore del mare, il rumore del mare e tu.
Mi dicono che non è l’unico giramento contro cui funziona.