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Mi viene un dubbio.
E se tutta questa folle folla di donne che si considerano merce da acchiappanza indiscriminata avesse a che vedere con il fatto che le organizzazioni – tutte – e il nostro Paese, in ogni sua declinazione, si reggono sull’imperativo di rendere impotenti tutti coloro che ne fanno parte e sono sottoposti al loro potere?
E se scosciarsi, riempirsi di botulino, scollarsi, mettersi gli stra-tacchi, non essere mai concentrate su altro che sulla propria appetibilità sessuale fosse una sorta di – diciamola grossa, va’ – necessità evolutiva per destare interessi di uomini de-sessualizzati, de-erotizzati, privati del diritto al desiderio e fondamentalmente impotenti (e perciò forzatamente rapaci) a causa del loro cozzo contro il potere?
Ps: Vergògnati, vile.





Scrittrice e giornalista, ho lavorato per oltre vent'anni nei quotidiani, dimettendomi in agosto 2012 da un contratto a tempo indeterminato.
Ho scritto il noir
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