noi «regolari»


Questa è la lettera che un signore ha scritto a un giornale di Verona:

Viaggio spesso tra Verona e Bressanone con il treno regionale e ogni volta mi devo imbattere in scene non degne di un Paese che si considera civile ed europeo.

Non parlo del disservizio dei treni (ormai noto a tutti) ma dei gruppi di extracomunitari (viaggiano in sciami per farsi forza) che regolarmente salgono senza biglietto. Il balletto che inizia alla vista del controllore (quando c´è) ha dell’incredibile. Gente che corre da una carrozza all’altra cercando di sfuggire alla richiesta di biglietto.

Quando poi il controllo viene effettuato allora sì che si scatenano scene al limite del’assurdo con prese in giro nei confronti del personale di Trenitalia e di noi onesti viaggiatori.

Non affronto poi l´argomento delle urla o telefonate a squarcia gola fatte da queste persone.

Ora mi chiedo come mai non si vede mai un poliziotto su questi treni ma solamente sulle frecce?
Come mai la polizia nelle stazioni, se c´è, è chiusa negli uffici?

Dunque, gli «extracomunitari»:

1. rendono un luogo non civile né europeo;

2. viaggiano in sciami (ergo, sono molesti e pericolosi come le vespe, ma purtroppo non fanno il miele. Viaggiassero almeno in due o tre, toh, ancora si potrebbero forse sopportare…);

3. salgono «regolarmente senza biglietto» (che abbiano o no i soldi non è un problema nostro; se non hai i soldi, sta’ giù dal treno e vai a piedi. Un’idea, signor firmatario della lettera: se di controllori ce ne sono pochi perché l’esimia Trenitalia deve risparmiare, perché non propone ‘istituzione dell’«onesto-viaggiatore-sceriffo», abilitato a immobilizzare e sanzionare gli sciami di extracomunitari?);

4. fanno dei «balletti» moralmente riprovevoli fuggendo da una carrozza all’altra (e noi che vorremmo non essere infastiditi dalla massiccia trasmigrazione di questi germi patogeni ci sentiamo gravemente offesi dalla loro libertà di movimento. Bisognertebbe che avessero almeno una palla di piombo al piede: poi vorrei vedere come farebbero a fare i balletti…);

5. organizzano scene «al limite dell’assurdo», che – diciamocelo – son cose che bisognerebbe sanzionare con la reclusione a Guantanamo;

6. prendono in giro «il personale di Trenitalia», e vabbè, ma prendono in giro perfino «noi onesti viaggiatori»: noi onesti non possiamo essere presi in giro da nessuno, ca@@o. Vabbè, magari ci prendono in giro perché noi interveniamo, facciamo commenti sulla loro indegnità… Ma che sarà mai? Noi possiamo. Noi siamo «onesti viaggiatori»;

7. parlano a voce altissima, e telefonano a voce altissima. Somma maleducazione tipica dell’extracomunitario, questa.

Il viaggiatore onesto – invece – sussurra educatamente, in genere; o al limite parla pianino pianino. Silenzia il cellulare. Guarda basso e dice signorsì, signor padrone.
Oh. Forse mi sto sbagliando.
È l’extracomunitario che dovrebbe guardar basso e dire signorsì signor padrone.
Senza virgole, ovvio: la punteggiatura mica la conosce.