in cella il babbo dell’asina

Copio da un’Apcom uscita ieri sera alle 21.27.

New York, 16 mag. (Ap) – Brian Gegner, condannato la scorsa settimana a 180 giorni di carcere per avere trascurato la figlia diciottenne e non averne seguito adeguatamente i risultati scolastici, potrà avere uno sconto di pena e tornare libero se la ragazza riuscirà a ottenere l’equivalente di un diploma di scuola superiore.

Lo ha stabilito David Niehaus, un giudice del tribunale dei minori dell’Ohio, dove Gegner e la figlia risiedono.

Il padre dell’indisciplinata Brittany era stato condannato a sei mesi di carcere dopo che i comportamenti della figlia erano stati giudicati «sregolati e delinquenziali» dalla corte. Gegner potrà ottenere uno sconto della pena se la figlia frequenterà un corso di preparazione per sostenere il Ged (General education development, insieme di test che certificano il raggiungimento di una preparazione analoga a quella ottenuta frequentando una scuola superiore) e fisserà la data dell’esame prima della prossima udienza.

Va bene che la cultura è una cosa importante: ma quale autorità può avere un padre su una figlia diciottenne? Non è un po’ tardi per imporgli di far rispettare la sua potestà? Che senso ha il carcere? E soprattutto: è così grave non avere un livello di istruzione equivalente a quello ottenuto con la frequenza di una scuola superiore?