tenetevi le vostre chiavi

Metti giù quel mazzo di chiavi.
In tasca, in borsa, dove vuoi; ma smettila di girare per il mondo con quel mazzo di chiavi che ti penzola dalle mani.

Smettila di sentirti sempre al posto giusto nel momento giusto, piena di cose da fare, di appuntamenti da onorare, di posti da raggiungere entro una certa ora.
Ma perché tutte le volte che ti vedo hai le mani occupate da quel mazzo di chiavi?

Quand’era piccola giocava a fare la donna adulta facendo che il vaso di terracotta rettangolare su cui – ormai seccate le piante dall’incuria della madre – si sedeva a cavalcioni era la sua macchina, quella con la quale andava a prendere e a portare i suoi figli, su cui metteva la spesa, con cui andava al lavoro.
E teneva sempre in mano un mazzo di chiavi vecchie che non servivano più, riunite con un laccio; perché le chiavi erano il simbolo facile del potere che da grande voleva raggiungere.
Di quel modello di donna aveva poi misurato, da grande, tutte le potenzialità; aveva esplorato tutta l’area delimitata dal perimetro di quella definizione di donna, credendo che fosse quello che aveva sempre voluto.
Ma poi, dopo vent’anni di viaggi asfittici dentro quel rettangolo, aveva scoperto che non le piaceva affatto, che non voleva essere quella donna che teneva sempre in mano un mazzo di chiavi.

Ma ne vedeva ancora tante, in giro, di donne con le chiavi in mano.
Le donne che tengono sempre in mano un mazzo di chiavi pensano che il potere sia loro, e te lo vogliono far sapere con un metodo veloce.
Lo vogliono far sapere a te che sei donna, e anche agli uomini.
Dagli uomini, d’altra parte, si sanno difendere solo con le chiavi, le quali danno perfettamente l’idea del loro disinteresse per la dimensione sensuale delle relazioni umane e della loro concentrazione esclusiva sull’interminabile concatenazione di adempimenti concreti svolti i quali ci si merita una nottata di riposo.
E intanto la vita se ne va.

Le donne con le chiavi, però, hanno del potere un’idea ben diversa da quella dei loro uomini.
Loro, gli uomini, comandano davvero.
Le donne con le chiavi credono di essere le padrone del mondo ma invece hanno solo la possibilità di riempire gli spazi rimasti vuoti: i figli da andare a prendere a scuola e da andare a portare in piscina, a lezione di violino o alla festa del compagno altolocato.
E a giudicare dal piacere con cui tengono in mano le chiavi, passandole rumorosamente dalle dita della destra a quelle della sinistra – scettro che nessuno contende – a loro va bene anche così.

È che non te la perdonano proprio, però, se tu le chiavi non le vuoi tenere in mano.
Se delle loro chiavi non t’importa niente.