preservativo, strumento di satana

Non ho alcuna preparazione dottrinale, ma mi voglio lo stesso soffermare sulle frasi con le quali il papa ha riaffermato il no della sua chiesa alla contraccezione, aggiungendo peraltro che molti cattolici faticano a seguire questa specifica prescrizione.

Copio da qui:

Sulla contraccezione, precisa però Ratzinger, molti fedeli «trovano difficoltà» a comprendere gli insegnamenti della Chiesa cattolica, la quale deve accrescere i suoi sforzi per far comprendere «la bellezza dell’amore coniugale». «Possiamo chiederci: come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell’amore coniugale nella sua manifestazione naturale?», si chiede il Pontefice. «Certo – osserva – la soluzione tecnica anche nelle grandi questioni umane appare spesso la più facile, ma essa in realtà nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualità umana e la necessità di una padronanza responsabile, perchè il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale. La tecnica non può sostituire la maturazione della libertà, quando è in gioco l’amore», ammonisce Benedetto XVI.

Mi domando.

Cosa vuol dire che la chiesa «illustra», ma soprattutto «difende la bellezza dell’amore coniugale?».
Usare un preservativo o il diaframma o la spirale o prendere la pillola imbruttisce l’amore coniugale? E come?

Cosa vuol dire che «la soluzione tecnica nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualità umana e la necessità di una padronanza responsabile, perchè il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale»?
Che la soluzione tecnica impedisce di cogliere il senso della sessualità umana?
E perché?
Che un preservativo nasconde la necessità di una «padronanza responsabile»?
Cosa diavolo è una «padronanza responsabile»?
Cos’è l’«amore personale»?
Chi prende la pillola ha un amore non personale?

A me sembrano parole in libertà.
Completamente equivoche, evanescenti, liquide e volutamente misteriche, come destinate agli iniziati.
E infine.
Come si permette, il papa, di giudicare l’amore degli altri?