auguri, ma non a tutti: sono un tipo selettivo

Auguri.
Spero che per un po’ di gente (quella che intendo io, e naturalmente me compresa; mi scuserete se non riesco ad augurarlo a tutti) l’anno sia pieno di salute, di serenità e di soddisfazioni.

Volevo che l’ultimo post dell’anno contenesse una bella notizia, una di quelle cose per le quali si possa sorridere senza amarezza, così ho compulsato il web alla ricerca di qualcosa che potesse fare al caso.
Non ho trovato niente, però.
E non è che stessi cercando belle notizie di genere natalizio, cose commoventi o strappacore, quelle cose cattolichine con cui i tg misurano la «bontà» delle persone.

C’è Ratzinger che annuncia che non recepirà più le leggi italiane in modo automatico, riservandosi di decidere quali meritino l’avallo della brava gente del vaticano e quali, invece, siano in contrasto con il magistero.
E questa certamente una notizia bella non è: non tanto perché a me piacciano le leggi italiane in blocco (alcune sì, però), ma piuttosto perché l’arroganza di questi con le gonne cresce a dismisura e non si vede chi in politica abbia sufficiente autonomia da mandarli a farsi benedire.

C’è questa nuova legge britannica che punisce le pratiche di sesso estremo fra adulti consenzienti, e anche la detenzione di immagini che quelle pratiche ritraggono.
E neanche questa è una buona notizia, perchè che proprio loro, quelli che la carta d’identità ancora non ce l’hanno, decidano di ingerire così pesantemente nella vita privata delle persone prima ancora che nasca qualunque sospetto di un loro comportamento penalmente rilevante secondo buon senso, o anche solo dannoso per gli altri, beh, è una cosa che a pelle non mi piace affatto.
Indipendentemente dal fatto che io approvi oppure no (e tendo al no, ma sono affari miei, però) questo genere di sollazzi.

C’è l’Ucraina che minaccia di confiscare il gas russo che passa per di là.
E neanche questa mi pare una bella notizia.

C’è Berlusconi che dice la qualunque sul nuovo anno.
E solo il fatto che non si riposi neanche l’ultimo dell’anno, con la complicità dei suoi amici del giornale che avrebbe la maiuscola, a me non piace.

C’è la diciannovenne anoressica che s’è ammazzata.
C’è Gaza (come dimenticarla?). Con la Livni che per paura di perdere le elezioni non accetta neanche la tregua di 48 ore.
C’è l’uomo senza casa morto a Genova perché i carabinieri, o chissà chi, gli avevano portato via le coperte.
C’è il sequestro di pesce avariato che il meraviglioso leghista Zaia – temporaneamente, spero, sprovvisto di senso del ridicolo – accetta venga definita «operazione Capitone, come il titolo di una commedia all’italiana degli anni Settanta.

Nessuna di queste è una bella notizia.

Non mi sembra spaziale neanche quella della commessa che restituisce 160 mila euro, perché francamente li avrei portati ai carabinieri anch’io.

Belle notizie, insomma, non ce ne sono.
E ho anche mal di testa da giorni, raffreddore, mal di gola e tosse.

In compenso, sto ascoltando una bella musica.
C’è il sole.
Stasera sarò con amici simpatici.
Sperare in meglio si può, no? Tanto più che secondo Paolo Fox le Bilance – dopo un 2008 un po’ in salita – avranno un bel 2009.
Il problema, come sempre, è vedere spiragli, godere del prender forma dei progetti anche minimi, riconoscere valore a quel che c’è.
Credere nelle cose e provare; farsi toccare dalle emozioni anche quando sono piccole e sembrano voler scappare via subito.
Togliersi uno stratino di pelle per vedere cosa riesca a passare, per essere più ricettivi.

Auguri, insomma.