ingerenza? per la chiesa è normale!

Relata refero.

CONSIGLIO D’EUROPA: SCOPPIA CASO LETTERA NUNZIO S.SEDE/ ANSA
DA VATICANO INDICAZIONI SU GAY E CANDIDATURA GIUDICE CORTE

(ANSA) – STRASBURGO, 27 GEN – «Un’ingerenza istituzionale grave, sorprendente, senza precedenti»: così è stata commentata a Strasburgo, da numerosi esponenti italiani e stranieri dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), la quantomeno originale iniziativa del nunzio apostolico di Parigi, mons. Luigi Ventura.
Il quale, in una lettera recapitata nei giorni scorsi a diversi membri dell’Apce, non solo ha chiesto loro, a nome della Santa Sede, di mobilitarsi contro la legittimazione delle unioni gay, ma ha anche dato precise indicazioni di voto sull’elezione del capogruppo del Ppe: Luca Volontè, risultato eletto lunedì scorso.
E, fatto che ha suscitato ancor maggiore sorpresa, su chi fosse il candidato “gradito” per il posto di giudice che spetta all’Italia alla Corte europea dei diritti dell’uomo: Riccardo Ventre, che però non ce l’ha fatta.
A far scoppiare il caso è stata una parlamentare socialista lussemburghese, Lydie Err, denunciando oggi, nel corso del dibattito sulla risoluzione sulle discriminazioni sessuali,
l’«inaccettabile e scandaloso» intervento vaticano sulla questione. Intervento che ha però sortito l’effetto voluto.
Grazie alla presentazione di 80 emendamenti – di cui una grande maggioranza firmati proprio da Volontè – il voto sulla risoluzione è stato rinviato ad aprile.
Comunque, dopo la denuncia di Err, la lettera incriminata è saltata fuori. Nella missiva – datata Parigi 8 gennaio 2010 -e nel promemoria allegato il nunzio afferma che «la segreteria
di Stato mi ha incaricato di rendervi partecipi delle preoccupazioni della Santa Sede» per il testo «inaccettabile» del progetto di risoluzione. E dopo aver invitato a fare il possibile per arrivare a una sua modifica chiede di votare contro se non si riuscisse a raggiungere lo scopo. Nel promemoria vengono anche date le indicazioni di voto su Ventre e Volontè.
La nunziatura apostolica di Parigi non ha voluto commentare la notizia della lettera di Ventura e da Roma il responsabile della sala stampa vaticana, padre Lombardi, si è limitato a ricordare che è «normale», per la Chiesa, intervenire in difesa dei suoi valori morali. L’iniziativa pare abbia colto di sorpresa anche il rappresentante del Vaticano presso il Consiglio d’Europa.

Mi piace rilevare non solo il candore con cui Federico Lombardi casca dal pero, definendo normale una lettera che quasi richiama alla disciplina di partito, ma anche il verbo che l’Ansa sceglie per definire le sue parole.
Dice l’agenzia che Lombardi «si è limitato a ricordare».

Come se tutti sapessero già, e si trattasse solo di riportare alla memoria un dato di fatto pacifico e assodato.