belen icona di morale «giovane e mondana»

Ammesso che a decidere sia effettivamente il sindaco di Sanremo (mi parrebbe singolare, ma – insomma – i tempi son così: decide chi decide e buonanotte, perché conta «la politica del fare»…), qualcuno ha un’idea del senso che abbia tener fuori Belen dal festival perché qualcuno fa il suo nome come consumatrice di droga?

Belen viene forse chiamata a Sanremo come icona di specchiatezza morale?
E la specchiatezza morale di cui la si potrebbe pretendere icona comprende per caso anche il fatto di non drogarsi?
Deve forse dare l’esempio alle giovani generazioni?

Se invece viene chiamata a Sanremo per una competenza professionale specifica, in quale modo l’utilizzo di droga la priverebbe di queste ipotetiche competenze?
Non è strano che ci sia chi si sveglia una bella mattina come la Bella addormentata nel bosco, e scopre – che stranezza – che nel cosiddetto show business circola la droga?

E come mai c’è un sacco di gente che si proclama garantista solo quando si tratta di alcune persone, e decide invece che l’«essere tirato in ballo» è ben più che sufficiente per far fuori qualcun altro?
Cos’è?
Moralismo?
Ipocrisia?
Comodo?

La cosa curiosa è che finché le soubrette svolgono il loro ruolo – un po’ zoccole ma non troppo, un po’ trasgressive ma non troppo, bellissimissime anche se rifatte col compasso e il silicone (non credo sia il caso di Belen) – va tutto bene. Tant’è che proprio il sindaco diceva che Belen al festival gli sembrava «una splendida idea anche per dare un’immagine un po’ più giovane e mondana della città».
Se deragliano un po’, eh no, amici: qui siamo gente perbene.
Non ci accompagniamo mica, noi, con i drogati, neanche se c’han due tette così e un superculo.