nauseante moralismo

Nella vita non c’è solo m****.
Ci sono anche momenti fortunati in cui ci si può permettere il lusso di trascurare le connessioni neuronali.
Ci son momenti in cui la musica delle parole altrui non ha alcun bisogno delle sottolineature di qualcun altro.
Son bei momenti.
C’è forse bisogno di dire che è morto un uomo?
C’è forse bisogno di commentare che pare appena eccessivo sovraordinare la funzione sociale e la correttezza morale del protettore a quella dell’istituzione?
C’è forse bisogno di dire che l’allusione ai soldi c’entra come il parmigiano reggiano a scaglie sopra un babà alla crema?
Occorre dire che forse forse il problema non è «avere voglia di vedere una donna nuda»? (Uomini di certo no, in effetti, perché se sono quelli di cui si parla, beh, essi sono certamente laidi, cadenti, allentati, flaccidi, vecchi e nauseanti…)

No.
No che non ce n’è bisogno, eccheddiamine.

Da un organo di stampa che si chiama il Giornale e per ragioni sconosciute ha la maiuscola.

È morto Silvio Berlusconi.
Morto davvero, scivolando in un dirupo sulle montagne del Comasco.
Fini e Bersani hanno però dovuto strozzare in gola l’urlo di gioia. Non era lui, solo un omonimo.
Riposti i calici, i due sono tornati a concentrarsi sull’altra notizia del giorno.

(…)

La Procura di Milano sta violentando giovani ragazze molto più di quanto qualsiasi protettore possa fare con qualsiasi escort.
E lo fa spendendo i nostri soldi, gli stessi che la giustizia dovrebbe usare per dare la caccia ai rapinatori che entrano nelle nostre case, agli spacciatori che offrono droga ai nostri figli fuori da scuola.
Se vo­gliono vedere una donna nuda, che vadano (cosa che sicuramente già fanno) in un sexy-shop e paghino con i loro di euro.

Grazie a Christian-con-l’haccah-Delorenzo per la segnalazione.