universi paralleli/2

Seconda puntata dell’antologia da Corriere Style Magazine, numero di maggio.

«L’ippodromo è come il Parlamento: lo specchio del Paese» (nel sommario generale).

«Giacomo Ferragamo, piccolo erede dell’omonima dinastia, è l’esempio vivente di come si possa conciliare eleganza, mondanità e artigianato. Il bimbo, a Shanghai per l’ottantesimo anniversario della maison, non rinuncia a un rigoroso completo mentre impara a fare le mitiche scarpine. Nel frattempo, lancia un segnale a tutti i coetanei: sono finiti i tempi dei mini jeans. Largo alle cravattine!» (rubrica Arbiter, uomini che si distinguono).
Il bambino Giacomo è veramente un bambino: c’è la sua foto mentre, incravattato come ogni buon ciabattino al lavoro, tiene nella destra un attrezzo del mestiere, e nella sinistra qualcosa di simile a una suoletta.
Intanto, già che c’è, lancia un segnale da Shanghai.
A tutti i coetanei, cioè anche a mio figlio. Che mi sa che per stavolta non riesce a raccoglierlo: troppo lontano, e poi è distratto perché sta giocando a calcio con gli omini playmobil.

«“Cos’è dunque lo Champagne? Bollicine circondate di luce”. Parola di uno che ne ha bevuto parecchio, il diplomatico e romanziere Pierre Jean Rémy. Perrier-Jouet offre a cento intenditori raffinati (e danarosi) una cuvée su misura. Incisivo o delicato, rotondo o pungente: sarete voi a scegliere. In gita alle cantine di Epernay, darete vita a un nettare “tailor made” con lo chef de cave della Maison. Il tavolo-scrigno con 12 bottiglie vi costerà 50 mila euro» (Rubrica Giocattoli).
Giocattoli.
Non so se mi spiego.

«Il falò è già acceso. Il filetto di manzo Wagyu sta per andare in tavola. E hai a disposizione 1,5 milioni di acri per la tua passeggiata serale. So where the bloody hell are you?». La domanda è tradotta con un piuttosto libero «che cosa aspetti ad arrivare?». (Pagina pubblicitaria sull’Australia).
Per via di quel «bloody hell», io ci avrei aggiunto una parolaccia; ma sul turpiloquio non faccio testo.

Sommario, pagina 155: «Non è più tempo di ostelli e zaini in spalla. Ma in vacanza si va con l’obiettivo: costi bassi. E per l’aereo è molto chic avere il tariffario delle compagnie più giovani. Gli alberghi? Il nuovo sport è scoprire quelli che danno il massimo, al minimo. Dalla Liguria al Laos».
Il Laos.
Come ho potuto dimenticare il Laos.

E infine: «Treno dei miei pensieri: sull’Eastern&Oriental Espress si viaggia in suite private, in quattro giorni da Bangkok a Singapore» (che cu**, ndr). «Mentre si cena, un famiglio» (un famiglio!, ndr) «trasforma il salotto in una camera a letto su rotaie» (Rubrica «La grande fuga», presentata così in un sommario: «Non resta che imbarcarsi in crociere d’antan, accomodarsi su treni stile Hercule Poirot. Ma basta solo imboscarsi: in Umbria come in Gambia»).
Il famiglio.
In Gambia.

Buon 2 maggio…