nasce «parole di (pur)troppo»

Sul blog di Kalle c’è una rubrica che mi piace moltissimo, perché mi calza a pennello.
È «idiosincrasia del giorno».
Sotto questo capitolo vengono elencate le parole e le locuzioni più detestabili.
Per esempio: «di nicchia», o «attenzionare», o – ah, quanto, quanto ha ragione! – l’uso disgiuntivo della locuzione «piuttosto che», un vero incubo.

Siccome la categoria mi piace, gliela copio.
La chamo diversamente, però; le dò il nome di «parole di (pur)troppo».
La parola di (pur)troppo di oggi mi sta sul gozzo da anni.
È «posizionare».
Dal verbo «porre» nasce il sostantivo «posizione».
E da «posizione» facciamo rinascere un verbo nuovo: «posizionare», appunto.

La cosa assurda è che nel frattempo è nato un sostantivo nuovo dal verbo nuovo che era nato dal vecchio sostantivo che era nato dal vecchio verbo.
È il sostantivo «posizionamento».
Aspetto con fiducia «posizionamentare».