10 anni, piccolo e grande

Il titolo era «Sto crescendo: conquiste e paure».
Questo è il tema che mio figlio Giovanni ha scritto in classe lunedì. È in quinta elementare.
Mi pare che abbia senso scriverlo qui perché rende ragione di quanto enormemente faticoso sia crescere, di quante siano le domande a cui si cerca risposta, di quante dimensioni si componga la crescita, e quanto profonde e intellettuali possano essere le riflessioni di un decenne.

Tra l’altro, l’attacco mi sembra molto bello, e lo stile molto personale. Credo che il giudizio che ne dò non dipenda solo dal fatto che sono sua madre. Di lui so vedere molto chiaramente anche i difetti. Eccome.

È il primo giorno di vero freddo nella parte dell’anno dopo l’estate.
Mi provo i vestiti pesanti. Non mi vanno più bene: sto crescendo.
Personalmente, non riesco a capire come ho fatto.
Forse non sono nemmeno cresciuto.

Comunque, ho paura di più cose di quando ero piccolo.
Ho fatto anche molte conquiste, tipo il fatto di andare e tornare a/da scuola da solo.
Ma è da lì che nascono le mie maggiori paure.
Mia mamma mi lascia a casa da solo? Ho paura!

Oltre a quella, ho anche molte altre paure: gli alieni, i ladri, i mostri e i rapitori.
La mia paura per gli alieni è cominciata dalla passione per l’astronomia.
Ho sentito su Internet una registrazione, o meglio delle registrazioni, degli astronauti americani che sono andati sulla Luna.

Dicevano:
Apollo 15: «Aiuto, Houston! Ci sono delle creature pazzesche, dovreste vederlo voi! Ci sono gli alieni».
Houston: «Cambia frequenza! Usa Jezebel! Anzi, no: usa Bravo Tango!».
Prima, io non credevo agli alieni.
Poi…

Ho fatto grandi conquiste.
Sto da solo la mattina ad aspettare Alessandro, e torno, come ho detto prima, a casa da solo.
Posso stare dove faccio sport da solo, e faccio scuola responsabilmente.

No. Non ho fatto solo quelle conquiste. Anche altre, molte altre.
Sono trattato da grande in classe (dalle maestre), e anche a casa.
Non è che sono sicuro di essere cresciuto (rimetto in ballo questa discussione perché ora ho più voglia di parlarne di prima), potrebbe essere che sono cresciuto.
Comunque non riesco a giudicarlo io, mi serve l’aiuto di un adulto.

È con i genitori (o anche altre persone adulte) che sto riuscendo a combattere le mie paure.
Non tutte le ho combattute. Quella del buio, quella della scuola (già, pensate: in prima avevo paura anche di andare a scuola), e molte, molte altre sono riuscito a combatterle.

Per avere la conferma ufficiale del fatto che sono cresciuto dovrei capirlo, anche se sembra strano, a scuola.
Dovrei vedere i compagni che mi trattano da grande, e se vedessi che si trattassero da grandi anche loro potrei capire che tutta la classe, e quindi anch’io, è cresciuta.

Non riesco a capire in quale altro posto potrei trovare una conferma.
Però non si sa, paziento, mi lascio nel mistero, e… be’, prima o poi lo scoprirò.