come parla un corpo in tv

Ho parlato – se così si può descrivere ciò che è accaduto – con una famosa e per me bravissima giornalista televisiva.
Quando la vedo in tv mi dà l’impressione di essere una donna intelligente, reattiva, ispida e pungente.
Di persona m’è sembrata una delle persone più gentili, riflessive, dolci e perfino – forse – tristi del mondo.
Come se custodisse un dolore senza potersene staccare.

Avrei voluto abbracciarla, ma anche quella mi sembrava una forma di violenza.
Le chiedo scusa per queste parole così gratuite, ma mi ha intenerito.
Mi sembrava così fragile.
Non voglio scriverne il nome, perché come insegna Freud – e io ci credo, ‘azzo se ci credo, e pure per esperienza diretta – ogni interpretazione non richiesta è un’aggressione.

Però scrivo lo stesso di questa stupida storiella perché contiene un insegnamento che mi pare importante: è vero che il corpo parla, eccome; ma parla quando è vicino al tuo, quando si muove nello stesso spazio.
Un corpo visto in tv parla infinitamente meno. È costretto a «dire» cose diverse, su un registro diverso.
Su quell’apparenza dovremmo stare più attenti a esprimere opinioni che investono la persona.