l’amore in piazza

Marco Lodoli, da qui:

Quello che mi sorprende però è la totale mancanza di riserbo delle nuove generazioni, quasi una sguaiatezza sentimentale, quasi che non ci sia più alcuna possibilità di contenere i moti del cuore, di provare a spiegarseli, di ragionarci sopra almeno per un minuto.

È come se tutto dovesse essere immediatamente reso pubblico, come se l’amore e la piazza fossero una cosa sola.

Credo che in qualche modo incida molto anche qui il modello televisivo, vent’anni di trasmissioni in cui si confessa alle telecamere qualsiasi cosa, si litiga in diretta, ci si straccia le vesti, ci si abbraccia di continuo.

La riflessione è interessante.
Dissento solo nella parte in cui sembra affermare che ciò che si butta fuori sia l’amore, l’espressione delle emozioni.
A volte ho l’impressione che siano surrogati, finzioni; a volte mi sembra che «buttar fuori» sia un tentativo di dare credibilità e materia a sentimenti inesistenti che però in qualche misura ci si convince di dover provare.