la rai, il canone, santoro, saviano e la sinistra

Capisco l’irritante necessità di inventarsi sempre nuovi temi attorno a cui radunare, nei giornali online, il simulacro di un’inesistente e improduttiva discussione per animare ciò che va di moda definire «comunità» di lettori grazie alla quale ci sembra di dinamizzare lo spazio politico e non di fare, invece, l’ammuina che facciamo.

Però, con tutte le cautele del caso, mi domando come mai all’improvviso diventi perlomeno teoricamente accettabile la possibilità di non pagare il canone della Rai per il fatto che essa minaccia di censurare coloro che riteniamo appartenere al nostro pantheon.

Fino a quando lo diceva la Lega era eversivo.
Ora la butta lì l’Espresso, un giornalone mainstream della «sinistra» (che poi, chissà…), e noi siam pronti a discuterne.

Quando qualcuno ci tocca i nostri eroi l’eversione non è più eversione.
È autodifesa, militanza, protesta.
Legittima obiezione di coscienza.