l’agnus dei (o anche il botulino)

Non saprei dire se, essendo io un amministratore comunale, mi farei venire l’idea di dare a Roberto Saviano la cittadinanza onoraria.
Forse sì, forse no.
Non ci ho mai pensato.

A Pavia ci hanno pensato, ma la Lega ha votato contro e il partito di Berlusconi – chiedo scusa, ma popolodellelibertà è una denominazione al cui utilizzo non riesco a riconoscere il diritto a nessuno – si è astenuto.
Così è finita che Saviano non è cittadino onorario di Pavia.

A leggere Repubblica.it,

dura (è stata, ndr) la reazione del Pd, secondo il quale si è persa una grande occasione per rilanciare l’immagine di Pavia pesantemente colpita dall’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta.

Insomma: per il Pd, non dare la cittadinanza a Saviano significa non rilanciare l’immagine antimafia.
Dare la cittadinanza a Saviano significa rilanciare l’immagine antimafia.

Spostandoci un po’ più avanti: Saviano è un dispenser di immagine.
Premi il pulsante «cittadinanza on» e hai un’immagine antimafia.
Premi il pulsante «cittadinanza off» e non hai un’immagine antimafia.

Un altro passetto.
Essere o no antimafia è una questione di «immagine», e non di «sostanza».

E un ultimo piccolo spostamento ancora.
Secondo il Pd, sarebbe stato importante che la città si rifacesse l’immagine «pesantemente colpita dall’inchiesta sulle presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta»: Saviano, dunque, assume il valore simbolico di agnello di dio che toglie i peccati del mondo con la sola acquisizione della cittadinanza onoraria.

Non intendo minimizzare l’importanza cruciale dei simboli, ma non mi piace che si minimizzi l’importanza cruciale delle parole e del loro significato.

Il parlamentare Alberto Losacco si domanda se la Lega abbia negato il suo consenso perché Saviano è meridionale: conoscendo io stessa leghisti in numero eccedente le diligenti prescrizioni del cardiologo e del gastroenterologo, non mi sento di negare in radice questa possibilità.
Io mi domando se veramente il parlamentare Alberto Losacco ritenga che il diritto a dissentire da ciò che Saviano rappresenta/è (a piacere) sia un privilegio esclusivamente riservato a
a) non leghisti; e
b) meridionali.

Secondo Losacco, poi, questa potrebbe forse anche essere una sorta di rappresaglia per la «denuncia» di Saviano sulle infiltrazioni mafiose al nord.
Anche qui: è possibile, per carità.
Ma a parte che non mi risulta che Saviano abbia svelato cose che nessuno prima avesse mai detto (questo è relativamente poco importante), veramente Losacco ritiene che l’unico modo che esiste per dimostrare concretamente la propria approvazione di questa specifica affermazione di Saviano sia concedergli la cittadinanza onoraria?

Mi viene in mente la soap opera Beautiful, memoria di ragazzità.
Ogni volta che una tipa o un tipo seducevano un tipo o una tipa, la richiesta standard che veniva esplicitata era l’estenuato sussurro «dimostrami quanto mi ami».
Come dire che o si fa sesso accaventiquattro, o non si ama abbastanza la persona con cui si sta.

Losacco dice anche che quello della Lega è «un rifiuto gretto e pericoloso».

Torniamo al senso delle parole, allora.
Non è pericoloso anche – e quanto – lasciar credere ai cittadini che la botulinizzazione del volto di una città equivalga al suo ringiovanimento?
Non è pericoloso – e quanto – lasciar credere ai cittadini che il piano simbolico sia più importante della sostanza?

Non è pericolosa, una maniera «spettacolare» ed estetica di leggere la realtà?
E non è – anche – di stampo berlusconiano??