mio-non mio (paura)

Dall’iphone, e con difficoltà, solo per dire che quando oggi mi son trovata per le strade di Torino, con tutta quella gente, tutto quel rumore, tutto quell’odore sintetico e sofisticato di città, mi sono sentita sola e spaventata.
Dopo giorni di verde e silenzio, ho avuto paura della velocità, dell’affollamento. Non mi sono parsi minacciosi nel senso che mi pareva avessero il potere di farmi male, ma intrusivi, sottrattivi. Tutta la mia attenzione doveva andare ai semafori, alla gente a cui potevo finire addosso, alle macchine, alla provenienza dei rumori.
Il mio spazio era tutto occupato dall’attenzione al fuori.
È la prima volta che mi capita, mi ha fatto paura.
Questo è il mio mondo, questi sono i miei rumori.
Perché mi sento occupata da loro? Perché mi viene da piangere per la mancanza di “riconoscimento” dei luoghi del mio sempre?
Dove sono, io?
Perché qui non mi sento bene?
Non so capire cosa sta succedendo.