grazie alla merda, che mi ha dato tanto

Ci son cose che devono rimanere dentro, protette, fino a quando non riescono a trovare il loro posto perfetto nella catena degli eventi.
Ci son cose che devono rimanere dentro perché vanno protette.

La lunga salita, non troppo tortuosa, verso la consapevolezza di me, del mio senso, del mio presente e del mio futuro, è durata quasi sei anni; ma adesso sto scollinando.
C’è molta gente a cui devo gratitudine.
Molti perché mi vogliono bene, mi accolgono, si fidano di me, mi sostengono.
Guardo loro, e capisco che – sì – il mondo vero è da quella parte, e non ha senso guardare altrove.

Ma devo gratitudine anche alle merde che ho incontrato, e garantisco che sono molte.
Invece di assuefarmi all’afrore, le merde mi hanno reso evidente quanto diversa io sia, e non solo perché ho la passione dei profumi.
Le merde hanno scatenato la mia sanità.
Hanno messo in moto un malessere profondo, un’angoscia dolorosissima.
Mi hanno tolto moltissimo: speranze, terra sotto i piedi, fiducia.
Ma mi hanno anche dato tanto, perché la consapevolezza di quanto distante da loro sia la vera vita è una delle cose più importanti che mi sia accaduta negli anni della mia età adulta.

Da loro ho imparato che ci sono battaglie che non meritano di essere combattute; quelle che contro di loro, per esempio, si potrebbe pensare di voler combattere sul loro terreno. Si dilapida inutilmente un patrimonio di energie. Quando te ne accorgi, scopri che il tuo cuore ha tanto spazio, la tua mente ha tante idee, i tuoi occhi vedono tante cose, la tua pelle sente, gli odori hanno un altro profumo.

Grazie alla merda, perciò.