carta carbone

Il comunicato stampa del Comune di Verona ha 349 parole.
Il pezzo che esce sul sito internet di un quotidiano locale ha 349 parole. Sono esattamente le stesse, il che dimostra piuttosto chiaramente, e non certo per la prima volta, una grandissima fiducia nelle proprie fonti.

Il pezzo che esce sul giornale di carta ha 584 parole, ma con il nome del giornalista che firma l’articolo le parole aumenterebbero di due unità, diventando 586.

La prima parte è sostanzialmente identica al comunicato, che risulta però più corto di dodici parole.
La seconda parte, che nel comunicato non c’è, conta 223 parole e dice questo:

A confermare l’irregolarità di alcuni autisti di Ncc, ci pensa Bruno Tacchella, presidente dell’Unione Radiotaxi di Verona, che dice: «Visto il momento critico per tutti, c’è qualcuno che cerca di arrotondare arrivando nei pressi degli spazi dedicati ai taxi, principalmente in via Diaz, piazza Erbe e Scalette Rubiani, senza alcuna presentazione per cercare di arrotondare». Ma poi precisa: «Si tratta di una piccola parte, sono molti quelli corretti che operano nei limiti delle autorizzazioni».
Un autista di Ncc (non sono infatti organizzati in nessun sindacato o associazione di categoria), spiega però come la normativa che differenzia i tassisti dagli Ncc sia molto labile. Secondo Flavio Casari, che da anni svolge questo servizio, precisa: «Niente stabilisce come debba essere fatta questa lettera di incarico, se la prenotazione è telefonica, posso scrivere su un foglio qualsiasi la richiesta fatta. Quel che proprio non possiamo fare, ed è forse per questo che il collega è stato sanzionato, è andare fuori dalle discoteche o in piazza ad aspettare clienti senza avere avuto alcuna chiamata».
Dalle discoteche non arrivano segnalazioni di abusi in tal senso, ma alcuni gestori di locali notturni veronesi che preferiscono restare anonimi, confermano che molte compagnia di giovani – dopo l´inasprimento delle pene per la guida in stato di ebbrezza – si organizzano autonomamente con compagnie di Ncc che chiamano per il fine serata.

Quanto alla prima parte, quella che ricalca il comunicato, ecco le variazioni (c’è anche la minuscolizzazione della «p» di «polizia municipale», che nel comunicato è maiuscola):

  1. alla prima riga, la correzione della specificazione di tempo «ieri sera» in «l’altra sera» (qualunque giornale cartaceo esce il giorno successivo all’emissione del comunicato);
  2. l’aggiunta, tra parentesi, dell’acronimo «Ncc»;
  3. l’aggiunta, tra due lineette, dell’inciso «secondo gli agenti»;
  4. l’espunzione dell’aggettivo «amministrativa» dopo il sostantivo «sanzione»;
  5. la sostituzione dell’inciso «come in questo caso» con l’inciso «fanno sapere dal comando» (il numero di parole, tuttavia, è uguale);
  6. l’espuzione dell’aggettivo «amministrativa» che il comunicati riferiva al sostantivo «sanzione»;
  7. l’aggiunta di «spiegano i vigili, non c’è»;
  8. l’aggiunta di un «fa sapere di»;
  9. la sostituzione di un «poiché» del comunicato con un «in quanto».

Alla fine della prima parte, viene detto – nel pezzo, proprio come nel comunicato – che

questi trasporti, apparentemente semi-regolari, costituiscono di fatto una concorrenza sleale per i tassisti.

Ora.

  • Cosa vuol dire «apparentemente semi-regolari»? Poiché una cosa può solo essere o regolare o irregolare e tertium non datur, avrebbe un senso che si fosse scritto che questi trasporti sono:

a) «apparentemente regolari», senza «semi-», o
b) «semi-regolari», senza «apparentemente».

  • Cosa vuol dire che «di fatto [costituiscono] una concorrenza sleale per i tassisti»?

a) che sono concorrenza «di fatto» ma non di diritto? Che non c’è nessuna legge che esplicitamente vieta un simile comportamento? Se è così, però, perché è stata fatta la multa? Perché sono state ritirate carta di circolazione e licenza?

b) che la concorrenza sleale è effettivamente acclarata, senza dubbio, in diritto. Se è così, però, Perché è stato scritto che «questi trasporti costituiscono di fatto una concorrenza sleale ai tassisti»? Sul comunicato – e sul pezzo – non è forse scritto che

«Da un punto di vista normativo [non c’è, l’aggiunta è nell’articolo, ndr] nessun dubbio sul fatto che l’uomo stesse effettuando il servizio in modo irregolare»?

Passiamo alla parte dell’articolo aggiunta dal giornalista che firma il pezzo (composto da 349 parole di comunicato con le variazioni di cui sopra e dall’aggiunta finale di 223 parole), cioè la parte che non c’era nel comunicato.

A confermare l’irregolarità di alcuni autisti di Ncc, ci pensa Bruno Tacchella, presidente dell’Unione Radiotaxi di Verona

A parte il raddoppio del complemento («a confermare l’irregolarità» e «ci»), a me sembra che chiedere al presidente dei tassisti se quella è o no – di fatto o di diritto, poi? Non si sa – «concorrenza sleale contro i tassisti» sia come chiedere all’oste se il vino è buono.

Certo che ha senso interpellare il presidente dell’Unione radiotaxi (così come ha senso interpellare anche uno dei conducenti per così dire «rivali», il cui parere è riportato nel pezzo). Questo è chiaro.
Meno senso ha usare il verbo «confermare» a proposito delle sue dichiarazioni. Che francamente non si vede come potrebbero non confermare «l’irregolarità» dei concorrenti.

Poiché non tutti coloro che passano per di qui sono di Verona, penso che possa avere un senso aggiungere che, come l’AdnKronos riporta qui il 24 marzo 2012, Bruno Tacchella, risulta uno dei 14 dirigenti veronesi del Pdl sospesi da Alfano perché alla vigilia delle elezioni amministrative avevano annunciato di «voler costituire liste d’appoggio» al candidato sindaco leghista poi rieletto Flavio Tosi, mentre il Pdl aveva candidato Luigi Castelletti.