i festivalieri

Senza titoloHo guardato poco fa – sono le 19.44 – la homepage di Repubblica online.
Precedentemente, le avevo dato una rapida occhiata questa mattina dal telefonino.
Anche ieri a qualche ora le avevo dato uno sguardo.

La disintossicazione da questo morbo mefitico esige una prudente terapia a scalare.

In tutte e tre le occasioni il titolo di apertura era una frase di Renzi.

L’uomo di potere sa che solo parlando ottiene un titolo.
Così, parla per avere un titolo.

Senza titolo2Ma per avere un titolo deve spararla grossa, o dire peste e corna di qualcuno, o fare un annuncione, o sfoderare qualche cifretta che nessuno mai controllerà e che se anche venisse controllata niente cambierebbe perché chi ha deciso di credere all’uomo di potere crede all’uomo di potere qualunque cosa accada, e chi non vuole crederci non ci credeva neanche prima.

Un giornalismo così è inutile e dannoso.
Va bene che per vivere c’è bisogno di uno stipendio. Però mi domando perché i miei colleghi moralisti sono distratti e quelli sommamente intelligenti – la schiatta di coloro che vanno ai festival a fare i sapientoni – cascano così miseramente, da capi, sulla qualità e sul senso dell’informazione che producono o diffondono.

Bah.