mara, opportunità da non perdere

Ho guardato velocemente la rassegna che Repubblica.it e il Corriere dedicano all’accoglienza tributata dai siti stranieri alla nomina a ministro di Mara Carfagna.

E mi domando: quale tipo di pari opportunità, esattamente, ha in mente una ragazza che ha investito così tanto su doti poco politiche, che ha puntato su forme e bellezza?
L’idea che anche le ciccione debbano poter partecipare per legge ai concorsi di bellezza? L’istituzione di una quota-cozze a Miss Italia?
Che a tutte le diciassettenni debba essere consentito l’accesso a un book fotografico degno di questo nome?
Che a tutte le sexy soubrette pentite (e che lei pentita sia è definitivamente testimoniato da quella esiziale camicettina bianca con le maniche vagamente a palloncino che indossa nelle foto tra i banchi di Montecitorio) sia consentito almeno ogni cinque anni di puntare a una poltrona da ministro della Repubblica italiana?
Che ai concorsi di bellezza ci sia almeno un giurato «bipartisan» e non dichiaratamente di sinistra?

Beh. Se l’idea era questa, peccato: gliel’hanno già rubata. Però l’ex Ss Erich Priebke, uno dei nazisti che compirono la strage delle Fosse Ardeatine, l’invito a partecipare alla giuria di «Star of the year» l’ha rifiutato.

«Grazie», ha detto. «Non vengo». Peccato veramente, perché il pubblicitario romano che gliel’aveva proposto non è che l’avesse fatto perché si sente nazista dentro, macché.

L’aveva pensato per solidi e profondi motivi storiografico-umanitari: «A distanza di 63 anni», dice il pubblicitario che ha avuto l’idea, «quest’uomo di 95 anni subisce ancora le conseguenze dell’ultimo conflitto mondiale» (neanche «guerra» la chiamano più: «conflitto», una cosa un po’ più delicata). «Almeno per un giorno sarebbe libero, e sarebbe davvero un modo per fare la pace davvero».
Ma che peccatone che non si sia potuto combinare!