dio c’è, le statue pure: ma la legge non vuole

Adesso finalmente lo so.
So cosa volevano dire tutte quelle scritte che, sui cavalcavia delle autostrade del sud, dove passavo con i miei per andare in vacanza quand’ero piccola. «Dio c’è», c’era scritto con la vernice.
Me l’ero sempre domandato senza fortuna. L’avevo anche chiesto ai miei, e loro non ne avevano idea.
Adesso l’Ansa dà un senso a tutto. Quanti anni ho dovuto aspettare…

A Scampia, si apprende, in 36 ore hanno eretto numero tre statue, grazie ai contributi volontari dei cittadini.
La prima, alta tre metri, raffigura Gesù
La seconda, alta la metà, la Madonna.
La terza, anch’essa di un metro e mezzo, riproduce papa Wojtyla.
I tre pare siano ritratti in atto benedicente.

Le statue – viene detto dall’agenzia – sono abusive.
Nessuno le ha autorizzate.
«Il gruppo scultoreo benedice il lotto P del quartiere Scampia, la storica piazza di spaccio. In pratica – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli – è stato costruito abusivamente un monumento che benedice lo spaccio della droga e i guadagni che derivano dal quotidiano mercato di morte, dunque deve essere immediatamente rimosso».

Tono moralistico a parte – ma vabbè, mica ci formalizziamo – uno non fa nessuna fatica a dire che ‘sto uomo c’ha le sue ragioni.
«Anche perché», poi spiega, «potrebbe essere stato messo lì per rendere riconoscibile il luogo dello spaccio come un tempo si usava sulle autostrade con i cartelli “Dio c’è”».

Ca***. Adesso ho capito!
È incredibile!
Dio c’è significava «vieni qui, ragazzo: qui si vende»!

Lo so che non c’entra – e poi chissà: magari c’entra – ma mi ricordo che per un lungo periodo, quand’ero piccola, sui cavalcavia di molte strade della Campania ho visto questa frase: «È colpa tua: i tuoi figli non ti obbediscono perché hanno troppi soldi in tasca».
Può essere che un giorno scoprirò che erano messaggi in codice anche questi.

Comunque, secondo me l’assessore se la prende un po’ troppo: «Ho inviato una lettera», dice, «affinchè venga immediatamente convocata una conferenza dei servizi con il coinvolgimento della questura e della prefettura per coordinare le operazioni di rimozione».
Vabbè. Deve farlo, ha ragione. Ma da qui a dire che «è evidente che le attuali norme sul contrasto al commercio delle sostanze stupefacenti sono del tutte inefficaci. Si continua a punire i consumatori senza riuscire a tutelare la legalità e la salute»…
Son tre statue!