universi paralleli/6

Quattordicenne, avevo una specie (una specie, ho detto) di moroso che abitava lontano.
Ecco. Spero non legga questo blog, perché sto per prenderlo un po’ per il cu**.
Nella seconda delle tre-lettere-tre che complessivamente mi spedì, scrisse questa frase: «Che dolce, che cara abitudine è diventata per me sedermi al mio tavolo, la sera, e scriverti queste lettere».

Sono consapevole di averla presa alla larga, ma volevo dire che per me è diventata una dolce e cara abitudine compulsare a fini masochistici il mensile Corriere della Sera Style Magazine, allegato al numero di ieri del quotidiano – giova ripeterlo – della borghesia italiana, quella che un bel giorno – decisamente non all’improvviso – deve avere riscoperto il piacere di sentirsi un’accolita di valvassini.
Comunque, suspence: per leggere il resto del post cliccate qui sotto, dove c’è scritto «continue reading» eccetera.

un gran pezzo di filosofo

Segnalo innanzitutto con autentico compiacimento interiore un servizio su coloro che il giornale individua come «filosofi neopop/nuove leve».
Il servizio – sorpresa – c’ha un suo certo qual perché (da cui il compiacimento interiore): la foto di Edouard Machery, trent’anni splendidamente portati. «Laureato in una delle più antiche università del vecchio continente» (wow), «la Sorbona di Parigi, è uno delle forze» (wow, le forze) «dietro al più nuovo movimento del pensiero: la filosofia sperimentale (o X-phi). Non più solo teorie» (in considerazione della foto, se riesce anche a non essere teorico, un altro wow se lo merita tutto), «ma utilizzo di biologia ed esami di laboratorio per capire le ragioni profonde delle nostre scelte morali».
Mica ca***.
Il ragazzo insegna all’università di Pittsburgh.
Volevo dire che secondo me il suo è un gran bel corso.

una ficcanaso, un cavallo e lo champagne

Stavolta, della ragazza da sposare – ve lo ricordo: ultima pagina, fotona, sguardi «sono-romantica-ma-mooooolto-moderna-non-ti-credere», ambientazione luxury – ci viene riferito un dato fondamentale: «Ama profondamente gli animali, e il suo film preferito è Hidalgo».
In effetti, guardando la foto mi stavo giusto domandando tre cose:
a) ma questa ragazza amerà gli animali?
b) Quale sarà il suo film preferito? Forse Hidalgo?
c) Se è Hidalgo, perché?
Lei mi legge nel pensiero: «C’è un cavallo che viene maltrattato. Ho pianto».
Questo, probabilmente, spiega tutto.

La ragazza, che «conquista per il candore», dice di essere possessiva: «Leggo i messaggi sui cellulari altrui». Che non è – mi permetto di dire – un ottimo modo per farsi sposare, e nemmeno per vivere tranquille una volta che ci si sia fatte sposare.
Però, attenzione: «Se vi dovesse beccare a digitare cose sconvenienti sul telefonino, provate a presentarvi da lei con dello champagne, oppure portatela al Tuk Tuk (tel. 011-….: veramente: c’è il telefono del locale! Sul giornale c’è il telefono del locale! Come se fosse una pubblicità!), ristorante thai a Torino».
Non venite a lamentarvi da me se poi vi rimanda indietro con la vostra bottiglietta di Cinzano rosé: io le dritte giuste ve le ho date.

dattilografa o casalinga? meglio pittrice

Rubrica. «Le impossibili».
Stavolta è il turno di Aka Starck.
Mi rendo conto di fare una figura di mer**, ma prima di vedere l’articolo non ho la minima idea di chi sia. Leggo il sommario: «Figlia del grande Philippe, il designer più pop che ci sia, è bella, sexy, autonoma e ribelle».
Dite la verità: uno schianto, eh?

«“Con papà ho lavorato cinque mesi, ma per avere successo ho dovuto fargli lo sgambetto”» (???). «Adesso dipinge, ama il circo e ha un fidanzato». Che non è lo sfigato di borgata, ma il figlio di Charlotte Rampling.

Bene. Questa «Impossibile», della quale par lecito ipotizzare un tenore di vita spaziale e una certa qual legittima facilità nel progettare e nello sprogettare a piacimento i più vari e lodevoli percorsi professionali, ha una lezione da darci: «Il segreto per stare bene?», le domandano. E lei risponde: «Vivere con leggerezza, seguendo sempre l’istinto». Il nome, spiega, ha influito poco nella sua vita: «Avrei potuto fare la dattilografa o la casalinga».
Sarà vero.
Ma lei fa la pittrice. E trova da lavorare.

Però penso che questa ragazza c’abbia qualcosa dentro. Mi ha convinto: d’ora in avanti farò come mi dice lei: prenderò la vita con leggerezza e seguirò sempre l’istinto. Tranne che nei casi in cui mi spinge a mandare affan**** mezzo mondo.
Ovvio.

il cashmere e la mazza che si alza (questo non è colpa mia)

Rubrica Baby elegans (piacevolissimo pot-pourri anglo-latino).
Pubblicità di abbigliamento da golf per bambini. Oh yes.
«E se per arrivare alla diciottesima buca ci vuole un po’ e il tempo passa e la temperatura comincia a scendere, è il momento, per le bimbe, di indossare il maglioncino di cashmere». Siccome siam qui che giochiamo a golf, dello shetland neanche a parlarne.
O anche: «Quadrettati (pantaloni di Woolrich, 85 euro): perché, anche mentre si sta in piedi davanti alla pallina, e si solleva la mazza» (non sto raccontando stron****: c’è scritto veramente, è a pagina 105), «c’è bisogno di eleganza».
Effettivamente ce n’è bisogno un casino.