camilleri e il piccolo chimico

E non basta: «Dovremmo chiamare i professori di chimica, per capire che cos’è».
Tutti a dargli addosso.
A me sfugge una cosa: ma Camilleri è un politico?

Se non lo è, perché le sue parole interpellano la coscienza dei politici di destra e di sinistra, spingendoli a censurare l’inappropriatezza di questi giudizi?
Se – come parrebbe – non è un politico, perché i politici di destra e di sinistra devono fare gli avvocati della donna politica che lui, coi toni che vuole, ha criticato?

Lo fanno sulla scorta di quale coazione a ripetere?
Sulla base di quale timore? Che qualcuno possa un dì accusarli di essere conniventi con lo scrittore, o – peggio – di essere «mandanti morali» di quest’orrendo «linciaggio»?

Se – come parrebbe – Camilleri non è un politico, perchè non lasciamo che i due se la vedano tra di loro con gli stumenti che la legge mette a disposizione, tipo la querela per diffamazione?
Perché non lasciamo che se ne occupino quelli che si cibano di minima moralia, invece che i politici?