il signor padrone non vuole

Vado di fretta, sarò veloce.
Leggo che sempre più aziende – ah, la tentazione di usare la maiuscola – bloccano l’accesso dei computer dei dipendenti a siti che giudicano portatori di «distrazione», da Facebook in giù.
A me sembra il tipico abuso del proprio potere padronale.

Facciamo che sì, i lavoratori si distraggano accedendo a chat o ai social network: siamo sicuri sicuri del fatto che la distrazione non finisca per far bene anche al lavoro?
Siamo proprio sicuri che senza la minima distrazione il lavoro venga meglio?
Non è che magari gli esseri umani hanno bisogno di portare la testa a pascolare altrove, ogni tanto, qualunque sia la cosa che stanno facendo?

Non è che questo blocco sia una pretesa di controllo e basta?
Non è che fra poco sarà proibito andare in bagno?
Non è che di questo passo toglieranno i telefoni? Le finestre? Gli specchi?
Non è che ci metteranno in stanze da soli, perché sennò chiacchieriamo coi colleghi?