profilo destro, profilo sinistro

Non so – ovviamente – se ciò che l’Espresso scrive qui sul ministro Brunetta – i suoi titoli accademici, la sua capacità di ottimizzare affari immobiliari e vicinanze politiche, le sue presenze asseritamente rare in Comune e all’Europarlamento – sia tutto assolutamente vero.

E tengo anche molto a dire che il mio radicale scetticismo sull’ossessivo e demagogico fervore moralista-meritocratico esibito da alcuni portabandiera maschi e femmine della nostra orrenda stagione politica (se politica è l’aggettivo che fa al caso) l’ho espresso indipendentemente dalla considerazione del pulpito dal quale proveniva la predica.
Per esser più chiara: non sarei stata in passato né sarei ora meno scettica se chi propala molesti fervorini fosse l’individuo più irreprensibile del sistema solare.

Però.
Perché quando si (finge di) discute(re) di produttività e di merito a beneficio dei gonzi, mai nessuno – per fatalità – sta effettivamente sottoponendo a critica la produttività e il merito suoi, ma sempre e comunque quelli degli altri?

La foto viene da qui.