il nord e i cervelli in fuga

panorama_educativoQualche post fa avevo scritto di quel dodicenne napoletano che, a Treviso, è stato spostato di scuola dalla madre perché i compagni gli dicevano che puzzava; e avevo messo in relazione questa vicenda con un episodio di razzismo accaduto a Napoli.

Bene.
Oggi riporto alcuni commenti al pezzo napoletano apparsi sul Corriere, dove si legge che i compagni disinfettavano le penne usate dal bambino napoletano.

«Solidarietà agli alunni attaccati ingiustamente dalla sig.ra napoletana…non capisco dove sia il problema…??? E’ una cosa che e’ sempre esistita nelle scuole e sempre esistera’…!!!».
Quindi, siccome è sempre esistita, continuiamo così. Anzi, direi che ai bambini potremmo dare in dotazione un kalashnikov a testa per far centro sulle teste dei compagni napoletani e promuovere tornei a premi.


Un altro commento: «Come mai la signora ha deciso di rendere pubblica questa faccenda solo a fine anno scolastico e guarda caso concomitante con la bocciatura del figlio? tutto questo non fa altro che confermare il solito piangersi addosso napoletano e la solita visione del sud vittima del cattivo nord».
Quindi, se uno si lamenta dovrebbe prima assicurarsi:
a) di non essere bocciato, perché se ti bocciano non puoi;
b) di non essere napoletano.

Un altro: «Io proverei a mandare un dodicenne trevigiano con la sua parlata veneta un una scuola del centro di napoli: solo per vedere come lo trattano…».
Ho sentito che a Napoli organizzano ronde per la caccia al dodicenne veneto e poi se lo mangiano.

E infine, la notazione tecnica: «Puzzi xche’ non ti lavi… tutti i bambini sanno essere cattivi con i compagni per qualsiasi ragione…».
Quindi, prima di rompere il ca*** lavati, e poi ne parliamo. Perché puzzavi davvero.