capelli neri va da tiffany

manhattan_da_brooklyn
Oggi sono andata a spuntarmi un po’ i capelli dal parrucchiere.
Non ci andavo da giugno dell’anno scorso. In effetti andare dal parrucchiere non mi piace tanto.
Da questo tipo ero andata solo un altro paio di volte, quando il mio «storico» tagliacapelli chiuse consigliando alle clienti abituali il nome di questo ragazzo che aveva lavorato con lui.

Seduta di fianco a me c’era una ragazza con i capelli nerissimi.
Poi ho capito che erano troppo neri per essere naturali.
Non sono sicura che in città siano rimaste più di dieci o quindici donne che non si tingono i capelli.

Verso la fine di novembre, raccontava, si sposerà. Che idea, sposarsi di novembre.

«Andremo a New York in viaggio di nozze», diceva al parrucchiere. «Ci eravamo già stati dieci anni fa, quando le torri non erano state ancora demolite».
«Ah», ha detto il parrucchiere.

«Abbiam preso un albergo in Central Park. Non mi perderei il jogging a Central Park per niente al mondo».
«Eh, sì», ha detto il parrucchiere.

«L’albergo non è niente di che, eh. È un tre stelle».
«Ah, ecco», ha detto il parrucchiere.

«Pensa che per le stanze con vista sul parco chiedevano un supplemento di 120 euro a notte».
«Ah, però», ha detto il parrucchiere.
«E allora io ho pensato che, piuttosto, se proprio devo spendere quei soldi, me li sputtano tutti da Tiffany».

Minimo minimo le viene un collier di diamanti taglio baguette intercalati da rubini cabochon montati a giorno.
E con il resto, forse forse, può anche andare a mangiare da McDonald’s.