il potere più dolce e terrificante del mondo

gambeBarbara Gozzi commenta questa notizia terrificante e si domanda a chi appartiene il corpo di una donna.

Io penso che il corpo di una donna non valga per sé, come luogo fisico della sua identità.
Credo che lo si sia scambiato con un un luogo socialmente e politicamente rilevante nel quale altri ritengono di poter impunemente entrare.
È un luogo concavo, il posto da cui chiunque al mondo è uscito. È un posto che scatena la rabbia di chi non ha fatto i conti con il proprio corpo, forse, perché vorrebbe esser nato in cielo, in un luogo senza odore, senza contrassegni identitari.

La facoltà di procreare e di prolungare i destini dell’umanità ad infinitum risulta intollerabile a chi ritiene di non averla, di non poterla esercitare in modo così diretto, o a chi – pur avendola, in quanto donna – non riesce ad accettarla perché è il potere più dolce e terrificante che ci sia al mondo.

E questo primario che ha gridato «assassine» a tre donne che nel corridoio dell’ospedale di Melzo svolgevano le pratiche necessarie a poter abortire è un uomo che sarà corroso dal suo inutile e tragico livore fino alla sua morte.