le dieci domande della sgaggio sul «dolce pancino»

dolce_pancino

Di seguito, le mie dieci domande.
1. Come e quando, al Corriere.it, vi è venuto in mente di inventare una testatina come «Quimamme»?
2. Nel corso di questa elaborazione, cosa vi ha fatto credere che la locuzione «baby vip» potesse significare qualche cosa?
3. Come descrivereste il significato della locuzione «baby vip»?
4. Il fatto che definiate questi i «primi» scatti deve lasciarci pensare che ce ne saranno altri?
5. Il fatto che parliate di «primi» scatti legittima la supposizione che prima o poi ci saranno anche gli «ultimi» scatti?
6. Quante volte avete in mente di fotografare il «dolce pancino» della Gregoraci?
7. Sostenendo che il «pancino» è «dolce» intendete forse comunicare il fatto che l’avete assaggiato?
8. Se sì, come giustificate il fatto che in questi primi scatti il signor Briatore stia sorridendo?
9. È vero che in un anfratto recondito della vostra coscienza avete piena consapevolezza del fatto che definire «dolce» un pancino è una metafora ardita?
10. Perché avete concluso il vostro titolo con un punto esclamativo? Non vi pareva che le undici parole che avevate usato fossero sufficienti a descrivere, nel loro piccolo, lo stato delle cose?