«atti impuri» e i diari di emma

In libreria da gennaio – ma già fin d’ora a casa di qualunque curiosone ne richieda copia a maledizioni@gmail.com – il secondo numero di Atti impuri, rivista di scritture a cura di Sparajurij.

È ancora presto per azzardare bilanci, il mostro ha appena iniziato a camminare, e prima di vederlo correre a perdifiato ci vorrà del tempo, mesi, forse anni; nondimeno, alla stregua di fratelli illegittimi e gelosi, non possiamo fare a meno di contemplare con una punta d’orgoglio i suoi primordiali vagiti, curiosi e felici nell’assistere alla graduale espansione del nostro maleducato compagno di giochi.

Dal suo corpo impuro sono già spuntati timidi lacerti di mani, abbozzi di piedi, cenni di iridi multifocali proiettate verso orizzonti lontani. Sulle sue spalle hanno cominciato a trasferirsi i primi inquilini, una fluida e quanto mai eterogenea colonia di parolieri provenienti da ognidove.

Non so bene se sono un timido lacerto di mani, un abbozzo di piedi, o un cenno di iride multifocale proiettato verso orizzonti lontani (se posso, opterei per questa tipologia); però magari sono un inquilino-paroliere, e allora lascio sbocciare la gioia che c’è in me.

Comunque.
Tutta sta cosa per dire che ci sono anch’io.
C’è un racconto mio che si intitola «I diari di Emma».