discriminare fra camera e senato?

Al di là dell’ultimo paragrafo, che non mi pare in tono col resto – indipendentemente dal fatto che io possa o non essere d’accordo – mi pare che quel che scrive oggi Zagrebelsky sulla Repubblica meriti di essere letto.
Si parla dell’idea fatta balenare da Berlusconi, quella di sciogliere solo la Camera e indire conseguentemente le elezioni solamente per la Camera, e non per il Senato, dove per lui la maggioranza c’è.
Ne estraggo un passaggio.

Ora, lo scioglimento della sola Camera che abbia espresso la sfiducia al Governo sarebbe un atto palesemente partigiano, che discrimina tra le due Camere, cioè tra le eventuali diverse maggioranze che esistano nell’una o nell’altra.

Sarebbe una sorta di abnorme sanzione costituzionale contro la Camera indocile al Governo e, all’opposto, di avallo politico della Camera docile.

Ma la docilità parlamentare non è un valore costituzionale.

In effetti, quando tra le due Camere si manifesti un così radicale conflitto politico, non si saprebbe quale delle due sciogliere. Il fatto che vi sia un Governo sostenuto dalla fiducia di una non è un motivo per sciogliere l’altra, se questa è in condizione di sostenerne uno diverso.