«il paese dei…» (valter binaghi)

Ci sono cattivi libri, buoni libri e libri necessari.

Questo, scritto da una giornalista di professione, è un libro necessario, che ogni italiano dovrebbe leggere per comprendere e ribellarsi allo stato di degrado cui è giunta l’informazione pubblica in questo paese.

Valter Binaghi – qui – inserisce «Il paese dei buoni e dei cattivi» in una sua più ampia riflessione sul tema – sarà poi una dicotomia o no? – «verità e narrazione».

Al di là del fatto che il giudizio di Valter sul mio libro è positivo (e lo ringrazio, perché mi fa piacere), io penso di cominciare a capire una cosa: che «Il paese dei buoni e dei cattivi» viene letto con interesse dalle persone per le quali la relazione con la complessità è una necessità esistenziale (lo so, lo so: è una banalizzazione, ma mi sembra di non avere alternativa).

Non so: da quelle persone che quando intendono semplificare, magari, usano una metafora che apre a connessioni divergenti, più che un’iperbole che accende la miccia delle emozioni roboanti.