Ma perché una riesce a scampare l’intero inverno – niente febbre, niente mal di gola, nemmeno un raffreddore – e poi, al sabato santo, si ritrova dolorante a letto, con la gola in fiamme, incapace di inghiottire, con dolori dappertutto, la testa che martella, a sudar fuori la tachipirina?
Scrittrice e giornalista, ho lavorato per oltre vent'anni nei quotidiani, dimettendomi in agosto 2012 da un contratto a tempo indeterminato.
Ho scritto il noir 'Due colonne taglio basso' (Sironi editore), la storia d'amore 'L'Avvocato G' (Senza Patria editore), e il saggio 'Il paese dei buoni e dei cattivi' (minimum fax), in cui esamino e decostruisco le retoriche giornalistiche (*qui* tutti i link a tutti i pezzi giornalistici citati nel libro).
Alcuni miei racconti sono stati pubblicati in riviste e raccolte.
Mi occupo anche di scambi culturali fra l'Italia e l'Irlanda. 
Tranquilla. Martedì ti sarà passato tutto e dovrai tornare al lavoro senza poter neanche chiedere malattia.
Purtroppo dalle mie parti – non geografiche, eh – si lavora anche a Pasquetta.
Questa è la maledizione della Fornero. E ben ti sta!;-)
io uguale. ma domani picnic in una villa che fu di Mussolini. Una specie di seduta spiritica formaggio e fava. Poi quando arriva gli mettiamo lo bendiamo, lo facciamo girare su se stesso e lo spingiamo verso il futuro. Poi cade di sotto e la storia torna all’inizio. L’eterno ritorno. Che poi finisce il formaggio e si attacca la cioccolata delle uova di oggi. Pisolino. Musica. Sorrisi. La sera tornerà la gola e il naso invidioso. Ma io sarò già a letto. Tutto abbracciato.
Dai guariamo!!!
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