donne di penna

 

Quanto a D’Orrico, penso che un uomo abbia il diritto di illividire in santa pace, e anche di trovare il suo modo per fare i conti con il doloroso fantasma di una virilità in via di graduale attenuazione come i fenomeni temporaleschi.

Sul blog della Scuola Twain si discute da un pochino di – ollallà – di «donne, letteratura e pregiudizi», usando a pretesto alcuni dati, ma anche l’affermazione di D’Orrico, critico letterario del Corriere, secondo cui «le donne scrivono peggio degli uomini, e questo è un fatto».

Mentre ero in Irlanda, recentemente, Matteo Righetto mi ha chiesto un parere, e quel parere è oggi pubblicato lì.

Cosa si sarebbe detto di una donna di 58 anni che avesse scritto che gli uomini scrivono peggio delle donne, e che questo è un fatto[?]
[…]
Credo che [si sarebbe detto che] è rabbia, è invidia, è frustrazione, è menopausa, è un «eccesso di femminismo» (questa cosa mi piace particolarmente perché incorpora il bisogno collettivo di «moderatismo» come valore-in-se-stesso), è il risultato di un’attività sessuale troppo lasca e decisamente poco soddisfacente.

Per leggere il resto, qui.