ah, che post spaziale

Oggi Giulio Mozzi ha fatto un post fenomenale.
Lo copio (e ci aggiungo solo qualche corsivino), ma se volete accedere ai siti che molto opportunamente Giulio linka al suo testo, vi conviene andarvelo a leggere direttamente su vibrissebollettino.

Dal documento: “Linee programmatiche sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Piano industriale. Bozza: primo progress. 28 maggio 2008”, disponibile nel sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione:

Il ministro, il governatore, il sindaco debbono sapere che se il ministero, la regione, il comune non manterranno gli obiettivi finanziari e produttivi su cui si sono impegnati, saranno obbligati ad ammettere le loro responsabilità e, al limite, anche a dimettersi dall’incarico.
In questo modo si potrà stabilire una piena analogia con l’impresa privata e si potranno introdurre criteri non occasionali per la selezione, nella classe politica, di buoni amministratori. Criteri che fino a questo momento sono mancati al Paese. (p. 10)

Ovvero: i cittadini eleggano chi vogliano, poi qualcuno deciderà (con criteri meno “occasionali” delle libere elezioni) se gli eletti sono o non sono “buoni amministratori”.

Naturalmente, per praticità, è meglio che i cittadini eleggano direttamente dei “buoni amministratori”. Quindi l’attuale sistema elettorale – che nei fatti consente al cittadino di scegliere se vuole essere governato da una parte o dall’altra, e nulla più – va bene, benissimo. Forse si potrebbe addirittura renderlo un po’ più restrittivo, ad esempio selezionando i candidati alla candidatura sulla base delle loro competenze in pubblica amministrazione

Intravedo affari d’oro per Alpha Test, Hoepli Test, Cepu e così via. In fin dei conti, non si affrontano dure selezioni anche per diventare veline?