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è parola di rutelli, rendiamo grazie a rutelli
Dall’alto del suo riccioletto brizzolato, Rutelli ha sentenziato.
Ma quanto si fa presto, eh, a decidere che il nostro è l’unico mo(n)do regolare, l’unico mo(n)do che merita di vivere, l’unico mo(n)do che merita rispetto.
Quanta facilità.
Quanta leggerezza nell’entrare come un colpo di bazooka nella vita delle altre persone, del tutto incuranti dei loro sentimenti e delle loro aspettative.
Quanta assenza di dubbio, quanta certezza.
Ma sì! Portiamoli via, questi bambini.
Lasciamo che crescano educati alla regolarità del reich, in un fantastico istituto dove i baci di mamma e papà saranno un ricordo, e anche le sculacciate.
Quanta indisponibilità a capire le differenze culturali.
«I bambini mezzi nudi», dice Rutelli.
Ma se il problema è che son poco vestiti, Rutelli, vestiamoli di più!
Poi ci lamentiamo delle ingerenze della chiesa nei nostri letti e nelle nostre coscienze.
Che perbenismo ottuso.
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